La Sardegna non vuole le basi. La ministra: “Attività militari imprescindibili”

Roberta Pinotti, titolare della Difesa nel governo Renzi, non sembra arretrare sulla presenza delle servitù nell’Isola.

Imprescindibili attività militari“. Sono queste le ultimi tre parole scritte da Roberta Pinotti nella missiva con la quale il ministro alla Difesa ha autorizzato le attività addestrative in Sardegna, dal 1° ottobre al 31 dicembre, malgrado il “no” espresso il 9 luglio scorso dai componenti civili del Comitato misto paritetico per le Servitù (Comipa). Tra le operazioni che hanno ottenuto il via libera c’è anche la contestata Trident Junctere, tassello di una maxi esercitazione che in Sardegna ha come base Teulada, ma si sposterà poi in Spagna e in Portogallo. Saranno prove di guerra per 36mila soldati della Nato. Nell’Isola, fino al 6 novembre, ne arriveranno 500.

La lettera, che sintetizza la posizione del Governo sulle intenzioni in materia di Servitù, è datata 25 settembre. Dal ministero è stata spedita al presidente Francesco Pigliaru e ai prefetti di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari. La Trident Junctere è la prima attività programmata. È partita il 5 ottobre e andrà avanti sino al 6 novembre.

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La Pinotti scrive: “Il mancato svolgimento delle previste attività impedirebbe il corretto approntamento dello strumento militare, essenziale ai fini dell’impiego operativo del personale, in condizioni di sicurezza nelle varie missioni assegnate sia nel contesto nazionale che in quello internazionale”.

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Nell’ultimo capoverso si fa cenno alla trattativa aperta tra Stato e Regione per l’alleggerimento delle servitù in Sardegna. Ma la Pinotti tiene sempre con la barra dritta sul primato delle attività militari. Il ministro parla di “ineluttabile necessità“, sebbene l’ok alle attività addestrative “non intende rappresentare un ostacolo al percorso di proficuo dialogo avviato con la Regione”, si legge. Quindi la sottolineatura: “In tale ottica ribadisco la volontà del mio Dicastero di proseguire nel confronto presso le competenti sedi istituzionali, allo scopo di raggiungere un giusto equilibrio tra il bisogno di sviluppo economico e sociale e le imprescindibili attività militari”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Servitù, alla Sardegna spettano 20 milioni. Ma Roma non salda il conto.

Prove di guerra in Sardegna, quel “no” detto inutilmente il 9 luglio 2015

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