Il battage sul referendum costituzionale di dicembre passa con prepotenza da Facebook. Sviste, e gaffe, incluse. Come quella del deputato sardo del Movimento 5 stelle, Nicola Bianchi, di Sennori che scrive un post alle 12 quasi in punto di giovedì 17 novembre, quando era appena terminato l’incontro istituzionale per il Patto per Cagliari. A far gli onori di casa al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, c’erano il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e il sindaco Massimo Zedda. Ed è proprio al primo cittadino (anche della città metropolitana) che si indirizzano gli strali di Bianchi. In particolare fa riferimento all’eventuale composizione del nuovo senato previsto dalla riforma e quindi alle vicende giudiziarie di Zedda, al processo sul teatro Lirico. Tralasciando però un dettaglio fondamentale: l’assoluzione con formula piena avvenuta lo scorso marzo. Così scrive “il pm ha chiesto di condannarlo a 13 mesi. Qualora Zedda dovesse entrare nel nuovo senato godrà dell’immunità parlamentare”.
Primo post
La “svista” è stata subito segnalata dagli utenti con alcuni commenti al vetriolo riguardo la preparazione e attenzione dell’Onorevole. Bianchi non si è perso d’animo: ha modificato il post (si veda sotto), aggiungendo l’assoluzione di Zedda e risposto alle critiche con pazienza da etichetta social. Così ha scritto: “Ho modificato il post, non è una bufala, è stato indagato, ho sbagliato io a non riportare correttamente le cose. Il senso del post è evidenziare le criticità della riforma costituzionale”.
Secondo post
mo. me.