La Città Metropolitana scarica il pensionato d’oro: “Ci ha convocati, ma non andiamo”

Alessandra Carta

La Città metropolitana di Cagliari, attraverso il suo consigliere delegato Alessandro Balletto, scarica Roberto Neroni, il presidente della Fondazione Its Mosos dove lo stesso pensionato d’oro, classe 1947, svolge anche le funzioni di direttore generale e direttore operativo. Il duello è tutto in quota centrodestra: Neroni, che fa pure l’amministratore unico dell’Arst, è tornato a lavorare grazie al Psd’Az e al sostegno dell’onorevole Nanni Lancioni; Balletto, invece, è esponente di Forza Italia, di cui in Comune a Cagliari guida il gruppo consiliare.

La Fondazione Mosos, come noto, è un ente pubblico-privato finanziato dal ministero della Pubblica istruzione e della Regione. Si occupa di Mobilità sostenibile. La Città metropolitana di è un socio. Quindi a pieno titolo è rappresentata negli organi di governo attraverso il suo delegato. Balletto in questo caso.

Non è una carezza, la lettera del consigliere comunale. La ciccia della missiva recita così: “Ci asteniamo dal partecipare ai lavori previsti all’ordine del giorno in attesa dell’evoluzione della vicenda“: Balletto si riferisce al procedimento di vigilanza aperto nei confronti di Neroni dall’Anac, l’Autorità nazionale per l’Anti-corruzione. Poi il consigliere delegato si porta avanti coi compiti e scrive ancora: “Riteniamo, in ogni caso, per motivi puramente di opportunità e prudenziali, che il presidente Dottor Neroni debba svolgere solo un’attività di ordinaria amministrazione per evitare di vanificare le opportunità create”.

Balletto, in buona sostanza, sta facendo sapere a Neroni che per la Città metropolitana di Cagliari, il cui sindaco è sempre Paolo Truzzu, ha la misura colma dei molteplici incarichi di Neroni nella Fondazione Mosos. Quando infatti l’Anac ha aperto il procedimento di vigilanza – notizia data in esclusiva dal nostro giornale il 17 febbraio scorso – il pensionato d’oro è arrivato a sommare nell’Its cinque incarichi, considerando anche le funzioni di coordinatore finanziario in due distinti progetti. Addirittura con un auto-aumento di compenso pari a “1.500 euro netti”. Il tutto in aggiunta all’incarico all’Arst. Una sorta di Superman, insomma.

Balletto, però, non ci sta, sebbene non si capisca come mai alla Fondazione Mosos hanno dovuto aspettare l’inchiesta giornalistica per rendersi conto che Neroni aveva tutti quei compiti. Scrive ancora il delegato Balletto: “Confidiamo per il prossimo futuro che la governace della Fondazione sia indirizzata a una maggiore collegialità e coinvolga tutti gli organi che a vario titolo partecipano alla vita dell’Its Mosos, anche tramite una modifica dello statuto dell’ente”.

Insomma, nel centrodestra sembrano essersi svegliati dal lungo torpore dei pluri-incarichi. Balletto fa le pulci a Neroni ma comunque gli augura che il procedimento di vigilanza aperto dall’Anas si concluda nel migliore dei modi. “Con esito positivo”. Nel frattempo Sardinia Post ha ricostruito che Neroni, da amministratore dell’Arst, ha fatto una selezione per gli studenti del Mosos con possibilità di assunzione a tempo determinato. Tutti “in famiglia”, praticamente. Ma questa non è competenza di Balletto. Di questo dovrebbe occuparsi il presidente Solinas.

Alessandra Carta

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