Industria, voto alla Pili: “Azione insufficiente, anche in termini occupazionali”

“Sin dall’inizio abbia partecipato al tavolo ‘Agenda Industria’, ma con l’assessora non abbiamo mai visto un vero impegno a condividere percorsi”. Dopo la pagella ad Alessandra Zedda, titolare del Lavoro, Samuele Peddiu dà anche i voti ad Anita Pili che nella Giunta di Christian Solinas, in quota Sardegna 20Venti, guida appunto gli uffici dell’Industria.

La pagella alla Pili rientra in uno Speciale di fine anno che Sardinia Post ha pubblicato in due puntata: sabato 11 novembre il primo blocco di valutazioni (leggi qui), oggi il resto dei voti, sempre affidati a figure di spicco della società sarda, a sindacalisti e rappresentanti delle associazioni di categoria.

“L’Agenda Industria – va avanti Peddiu – avrebbe dovuto studiare e condividere iniziative su quelle attività residuali ancora attive nell’Isola con l’obiettivo di lavorare a un processo di transizione. Perché così prevedono i Piani comunitari e nazionali. Ma, come detto, non abbiamo mai visto concretamente un vero impegno a condividere percorsi in tal senso”.

Eppure la Cgil non ha fatto mancare il proprio contributo: “Al Piano su Energia e Clima, redatto nelle precedenti legislature e aggiornato in questa, abbiamo partecipato presentando osservazioni. Ma non è successo nulla. A breve ci sarà la cosiddetta phase out, che nel 2025 porterà allo spegnimento delle centrali a carbone. Tre anni, in termini industriali, sono due giorni. Tuttavia non sappiamo quale sarà il futuro della Sardegna in fatto di approvvigionamento all’energia elettrica e termica né quali vettori saranno utilizzati per la produzione. E questo trascina con sé una incertezza complessiva per le aziende che lamentano l’impossibilità a programmare. Davanti a questa incertezza, per noi il tema di maggiore preoccupazione è il rischio chiusura di intere filiere produttive nonché la mancata programmazione di nuove attività d’impresa”.

Tutto questo per Peddiu si “traduce in uno scenario desolante in termini occupazionali“. Vien da sé che la disamina del segretario generale della Cgil non si traduce in una valutazione positiva nemmeno per l’assessora Pili. “Il mio giudizio – conclude Peddiu – non può che essere insoddisfacente sia sul versante del confronto che sui risultati prodotti. Soprattutto se guardiamo al mondo del lavoro”.

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