Il Pd sardo cerca il leader: ‘pezzi’ di partito ancora incerti e qualche stranezza

Il Pd sardo si avvia verso tre settimane piene di campagna elettorale, in vista delle Primarie previste per il 26 febbraio, quando i dem isolani, come accadrà in tutta Italia, sceglieranno anche il leader nazionale, non solo quello regionale.

Da ieri si sa che i dem in corsa sono rimasti in due: alle urne di fine mese si sfideranno gli onorevoli Piero Comandini e Giuseppe Meloni: cagliaritano l’uno, classe 1961; gallurese il secondo, del ’79. Nel palazzo di via Roma entrambi sono alla seconda legislatura. Maria Laura Fantato, invece, sassarese classe 1975, ha annunciato di ritirarsi dalla competizione elettorale ma non di uscire di scena. Tanto che per domani, nella libreria Ubik della sua città, accompagnerà la prima uscita pubblica di Comandini, col quale la dem ha deciso di allearsi. I due terranno una conferenza stampa alle 10.30.

Per Comandini, dunque, si profila una candidatura col sostegno di due liste diverse, in modo tale che i democratici inizialmente in appoggio della Fantato, ovvero il gruppo ex Ds che ha capo agli ex parlamentari Giulio Calvisi e Tore Cherchi, possa contarsi e capire il peso di ciascuna corrente. Di fatto Comandini e Fantato hanno siglato un ticket pre-elettorale ridando vita al gruppo che faceva capo all’ex segretario Giuseppe Luigi Cucca.

Al momento, la riproposizione di vecchi schemi non si pone all’interno della componente che sostiene Meloni, i cui big di riferimento sono Antonello Cabras, Silvio Lai e Gianfranco Ganau. Per ora, i riformisti del Pd stanno correndo senza i popolari di Paolo Fadda, rimasti delusi dalla bocciatura del proprio candidato, il farmacista Federico Porcu. Così Fadda ha dato ordine ai suoi di non schierarsi con nessuno. E non si esclude che questa possa essere una scelta definitiva, sebbene mettersi totalmente fuori dal partito significa stare lontano da ogni decisione da prendere nei prossimi anni.

In questi giorni si capirà pure se la componente di Renato Soru si muoverà in ordine sparso, come stanno già l’ex assessore Eliseo Secci e l’ex consigliere regionale Pietro Cocco, oppure arriverà l’indicazione su un posizionamento unitario. Di sicuro i soriani una scelta la devono fare, se al pari di Fadda non vogliono mettersi ai margini del partito. Anche perché le candidature sono chiuse, quindi non c’è più spazio per ripensamenti dell’ultima ora.

E se Comandini e Fantato aprono la proprio campagna elettorale domani, Meloni ha scelto di esordire mercoledì 8 da Cagliari, ma non solo coi giornalisti: all’hotel Regina Margherita, dalle 18,30, è previsto un incontro pubblico. Del resto questa è la strategia di Meloni: muoversi oltre il recinto del Pd per riportare a casa i delusi e aprire il partito ai cittadini senza tessere. (al. car.)

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