Il ‘ballerino’ dell’Aula ci spera ancora. Giochi per la Sanità però ora sono chiusi

Giurare fedeltà non è il suo forte. Tanto che prima di Ferragosto Domenico Gallus, eletto con Sardegna 20Venti e poi passato nell’Udc, ha mollato pure lo scudo crociato per emigrare nel Psd’Az. In seguito a quel valzer il gran capo  centrista, Giorgio Oppi, che gli aveva assegnato la presidenza della commissione Sanità in segno di fiducia, lo ha rimosso dall’incarico. Ma Gallus un pensierino per tornare al suo posto continua a farlo. Solo che il designato sembra un altro: la commissione Sanità dovrebbe andare, sempre in quota sardista, a Stefano Schirru. Un anti-no vax convinto. E la Sardegna, una delle peggiori regioni italiane sulla profilassi anti-Covid, ha estremo bisogno di uno che si fida della scienza. Schirru nei giorni scorsi ha preso una posizione netta a favore della vaccinazione obbligatoria e del Green pass.

Dunque restano aperti i giochi della Sanità, almeno per gestire il parlamentino dove le leggi sull’assistenza medica e ospedaliera passano prima di arrivare in Consiglio. Adesso il capo della commissione è il vicepresidente, Daniele Cocco, un Leu di via Roma, che sta gestendo la commissione dopo che Oppi ha ‘punito’ il ‘ballerino’ Gallus. Cocco resterà in carica almeno sino a ottobre, quando per legge è fissato il cambio di tutti i presidenti.

I motivi per i quali Gallus (in passato venne eletto con Fortza Paris) abbia deciso di mollare anche l’Udc – secondo partito scarico in mezza legislatura – non è dato saperlo. Di certo l’ex presidente della commissione Sanità sta contribuendo a consolidare il primato del Psd’Az come forza leader del Consiglio. Anche perché in una gestione solitaria come quella che Christian Solinas ha deciso rispetto alla maggioranza, il partito del governatore è indubbiamente avvantaggiato.

Con Gallus i consiglieri del Psd’Az sono saliti a undici, incluso lo stesso Solinas che è il 60° onorevole dell’Aula, non solo il capo della Giunta. Nel centrodestra proprio per contenere Solinas, anche nel suo fare melina e decidere poco, l’Udc, i Riformatori e Forza Italia hanno creato un intergruppo. Somma tredici scranni, più del Psd’Az, e l’obiettivo è proprio quello di contrastare coi numeri il governatore. Un vero e proprio pressing interno in una legislatura considerata sinora di bassissimo profilo.

Gallus, filtra da Palazzo, ha deciso di indossare la casacca dei Quattro Mori anche per vicinanza con Carlo Doria, ortopedico sassarese diventato uno dei fedelissimi di Solinas. Tanto che il presidente, un anno fa, lo ha premiato candidandolo al Senato con le Suppletive del 2020. Doria ha vinto e oggi è uno che viaggia tra Roma, Cagliari e Sassari per sostenere il presidente della Regione.

La commissione Sanità è da settimane il nuovo termometro degli scontri che si consumano in maggioranza. La coalizione non ha mai trovato vera unità. Complice anche un inizio legislatura in cui Solinas ha dovuto obbedire agli ordini di Matteo Salvini senza il quale non sarebbe mai stato il candidato del centrodestra. Solinas da un annetto si è un po’ smarcato. Ma ovviamente non può essere autonomo nelle scelte. (al. car.)

 

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