Polemiche a Iglesias per la partecipazione alle primarie del Pd di due esponenti di centrodestra. Le operazioni di voto si stavano svolgendo in modo spedito, domenica in tarda mattinata, quando nella sezione iglesiente del partito si sono presentati la consigliera comunale Valentina Pistis del gruppo Cas@ Iglesias e Renzo Defraia, ex esponente del centrodestra in quota PdL. Alla loro richiesta di prendere parte alle votazioni si sono sollevate le critiche degli altri elettori presenti in quel momento nella sala, sollevando perplessità sulla legittimità del loro voto.
“Lo stupore per la loro presenza è stato generale. Il regolamento e lo statuto del PD – ha detto il presidente di seggio Giancarlo Mameli – stabilisce chiaramente che non possono prendere parte alle votazioni le persone iscritte ad altri partiti, movimenti politici o facenti parte di gruppi consiliari diversi da quello del Pd. Ho quindi provveduto ad informare i presenti sulle regole, oltre che tecniche, su quelle etiche e morali da rispettare. La consigliera Valentina Pistis non ha quindi potuto votare”.
I problemi sono nati per la richiesta di voto di Defraia. Racconta ancora Mameli: “Nel caso di Defraia, invece, noti i suoi trascorsi politici, dopo aver rimarcato ad alta voce, più volte, che la firma appena apposta sul modulo per l’accesso al voto aveva il significato di sostegno elettorale al PD, abbiamo registrato una sua dichiarazione verbale come accettava le regole dello statuto del PD”. Quindi è stato ammesso al voto. La questione sembrava chiusa. Invece, “con mio grande stupore – racconta ancora Mameli – ho letto che il signor Defraia ha dichiarato pubblicamente che non prenderà mai la tessera del Pd. Premetto che nessuno gli ha chiesto di tesserarsi, ma la precisazione è d’obbligo per evitare strumentalizzazioni. Il sostegno dichiarato al candidato Matteo Renzi da parte di Defraia implica ovviamente il sostegno anche al partito di cui Renzi è oggi la massima espressione. Quindi Defraia, dando il proprio voto a Renzi, ha firmato un patto morale sia col suo segretario sia col partito che egli rappresenta, cioè il Partito Democratico. Tanto per una questione di serietà”.
Carlo Martinelli