Governo impugna legge su edilizia: “Vìola Statuto e Costituzione”

Tegola per la Giunta Pigliaru e la maggioranza di centrosinistra alla guida della Sardegna nel percorso di approvazione della nuova legge urbanistica, già al centro di aspre polemiche. Il Consiglio dei ministri ha infatti deciso di impugnare la legge omnibus, cosiddetta “di manutenzione” (leggi qui), che va a modificare sei vecchi provvedimenti legislativi ormai superati, a ritroso sino al 1985. Si tratta del provvedimento approvato a fine giugno dal Consiglio regionale, più conosciuto come legge dell’edilizia e propedeutico all’esame del ddl sul governo del territorio, quello che da mesi sta scatenando polemiche da mese (qui tutti i dettagli). Ma quest’ultimo testo normativo non è ancora arrivato all’esame dell’Aula per essere convertito in legge, quindi non è impugnabile.

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Per Palazzo Chigi, alcuni passaggi della legge sull’edilizia “prevedono interventi che si pongono in contrasto con le norme fondamentali in materia di paesaggio contenute nella legislazione statale, eccedendo in tal modo dalle competenze statutarie attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto speciale di autonomia e violando l’articolo 117 (secondo comma, lettera S) della Costituzione” che affida allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. Ora si è in attesa che il dicastero degli Affari regionali espliciti le censure contestate che hanno portato all’impugnazione.

La legge omnibus interviene con i suoi 34 articoli in diversi ambiti: regolamentazione delle varianti in corso d’opera, mutamenti di destinazione d’uso, applicabilità degli strumenti normativi (Scia), risolvendo dubbi interpretativi emersi nel corso dell’attività di supporto agli enti locali. Il provvedimento, che appunto anticipa la nuova legge urbanistica, si occupa anche dei procedimenti di semplificazione per l’approvazione dei Piani urbanistici comunali (Puc) e di interventi nell’agro, andando nel dettaglio per i progetti di parcheggi privati o relativi all’efficientamento energetico.

Allungando lo sguardo sulla più ampia materia dell’urbanistica, certo è che la frenata di Roma con l’impugnazione arriva in un momento di forti fibrillazioni nell’Isola attorno alle nuove regole legate al paesaggio e al cemento:  mal di pancia che scuotono non solo gli ambientalisti (leggi qui) ma ampie fette del centrosinistra e del Pd in particolare (leggi qui), con Renato Soru, ‘padre’ del Ppr, il Piano paesaggistico regionale che varò quando era governatore, in rotta di collisione con la politica urbanistica della giunta Pigliaru.

 

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