Non è un’Isola per golfisti: niente campi verdi nella proroga al Piano casa

Il no per i campi da golf era già tracciato, ma ora sarà messo nero su bianco. Una sorta di caccia, o cancellazione, all’intruso posta all’interno del Piano casa che si avvierebbe all’ennesimo rinnovo, sarebbe il quinto dal 2009. Non fosse altro per la volontà della giunta guidata da Pigliaru di dare l’ok alla nuova legge regionale di rilancio dell’edilizia. Scadenza imminente: entro il 29 novembre. Se ne discuterà domani, martedì, giorno in cui l’Esecutivo si muoverà verso l’approvazione del disegno di legge presentato dall’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu. Nei piani della precedente giunta i campi sarebbero potuti diventare ben 25 – anche in deroga ai vincoli paesaggistici -ora ce ne sono appena tre. Ma la legge 19 del 2011,  precedente al piano casa, è stata impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale.

I green e le strutture sportive concesse anche in aree di pregio e tutela ambientale erano considerate il grimaldello per costruire volumetrie altrimenti non concesse. E quindi ecco il no. Un percorso che si preannuncia comunque in salita, per via delle altre restrizioni del ddl. Da un lato c’è il pressing dell’opposizione che chiede una proroga immediata del Piano, contestando appunto il poco tempo a disposizione.  E poi ci sono le code da superare: in Consiglio si stanno infatti accumulando le poste di legge da esaminare: assestamento di bilancio, riforma sanitaria e quella sul riordino degli uffici regionali. C’è poi la legge sugli agriturismo.

D’altronde non è un buon periodo per i campi da golf dell’Isola. Come si legge su La Nuova Sardegna, non brilla più nemmeno la società Is Arenas golf, nell’Oristanese, fiore all’occhiello del settore sardo con il suo 18 buche. La crisi morde pure i golfisti, le trasferte diminuiscono. E secondo le stime della stessa società che gestisce l’impianto il calo è arrivato al trenta per cento. E la fine dell’anno potrebbe non essere lieta per i dieci dipendenti diretti che si sono già rivolti al sindaco di Narbolia per mettere le mani avanti. Mentre l’amministratore delegato punta il dito contro il caro trasporti che rende meno competitiva la Sardegna rispetto ad altre mete: Turchia, Spagna o Tunisia.  Ma poi è il momento delle rassicurazioni: “Non si chiude”.

Il campo di Is Arenas, a pochi passi dal mare, ha avuto un iter travagliato. Contestato dagli ambientalisti per la posizione, e per le strutture (e il cemento) che gli impianti normalmente si portano dietro. Poi l’avvio e il successo con i clienti e una buona nomea. Almeno finora.

Ma le idee e i progetti non mancano. A Torregrande, poco distante dal green di lusso, c’è quello ipotetico della Ivi petrolifera – anche su terreni comunali – che punta a convertire un’area ex industriale, da bonificare. C’è l’ok del Consiglio comunale e la battaglia, già lanciata, del comitato cittadino che non vuole quel campo (ma soprattutto le cubature di resort e seconde case).

Poco più a nord, sulla costa di Bosa, terra di grifoni c’è il progetto di Condotte Immobiliari per l’area di Tentizzos. In ballo ci sono 250mila metri cubi di cemento e lunghi contenziosi. Nonché una mobilitazione virale di ambientalisti e cittadini, a partire dal web.

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