Il Ctm, la municipalizzata del trasporto pubblico locale che collega Cagliari e Comuni limitrofi, ha il suo nuovo Collegio sindacale, cui spetta vigilare sulla gestione della società, quindi sull’attività degli amministratori e la corretta applicazione delle leggi e dello Statuto.
Il Collegio sindacale è una terna, di soli commercialisti. La politica ne ha scelti tre che al loro interno hanno votato il presidente. La scelta è ricaduta su Enrico Gaia, il professionista di Cagliari che in poche settimane ha incassato dal centrodestra tre incarichi: la nomina come commissario liquidatore dell’Ats, il posto al Ctm e l’incarico di revisore dei conti nella Camera di commercio di Cagliari.
E se Gaia è diventato presidente, gli altri due componenti sono Francesco Todde e Monia Ibba. Ma proprio su quest’ultima si sono accesi i fari degli osservatori più attenti. Perché la commercialista, considerata dal centrodestra una professionista di riferimento, ha già due incarichi nei Comuni di Cagliari e Quartu, ovvero due dei tre azionisti del Ctm. Il Municipio del capoluogo detiene nel Consorzio del trasporto locale il 67,5 per cento del capitale sociale; Quartu ha invece il 7,5. C’è poi la Città metropolitana col 25 per cento.
Nel Comune di Cagliari la Ibba ha parte del Nucleo di valutazione, ovvero il gruppo die sperti che dà le pagelle ai dirigenti; a Quartu è un revisore dei conti. Vuol dire che nel Ctm si trova nella incomoda posizione di passare al setaccio l’azione dei due soci su cui già svolge funzioni di verifica. Quantomeno c’è un conflitto di interessi che da solo basterebbe per spingere la Ibba a una mossa necessaria: uscire di scena dal Ctm o lasciare gli incarichi a Cagliari e Quartu.
Anche perché il Comune del capoluogo è il socio di maggioranza nel Consorzio del trasporto pubblico. È azionista di riferimento. Al momento la commercialista è convertita in controllore al quadrato, vista la somma di incarichi.