Fronte anti no vax della politica sarda: ricorso al Tar contro 173 sanitari di Ats

La politica, quella che guarda alla scienza per curare il Covid, bussa alla porta del tar per fronteggiare i no vax che lavorano negli ospedali. L’Anci Sardegna e il Comune di Quartu hanno affidato all’avvocato amministrativista Carlo Augusto Melis Costa il ricorso contro i 173 sanitari sardi di Ats, a loro volta costituiti in giudizio (udienza fissata per il 14 settembre prossimo).

La storia è nota: l’Azienda per la tutela della salute ha deciso la linea dura – e quella prevista per legge – contro medici, infermieri e oss che hanno lo stipendio grazie alla scienza ma della scienza non si fidano. Un paradosso che sembra una barzelletta, se non fosse che non fa ridere, perché di mezzo c’è la vita di persone fragili, quali i pazienti degli ospedali.

L’Ats, rispettando la normativa nazionale che difende proprio i malati, ha deciso di avviare la procedura di sospensione. Ovvero niente stipendio e fuori dal posto di lavoro. Per ora sino al 31 dicembre. I 173 sanitari dell’Isola hanno unito le forze in un ricorso collettivo che, però, mette insieme situazioni diversi: ci sono i sospesi, ci sono coloro che hanno solo ricevuto l’avviso e quelli che hanno aderito per ragioni ideologiche (ancora tutte da capire). Insomma, un gruppo eterogeneo che solo per questa ragione non dovrebbe spuntarla.

Fatto sta che Anci e Comune di Quartu, attraverso il presidente Emiliano Deiana e il sindaco Graziano Milia, hanno deciso di andare sino in fondo contro queste pericolose derive anti-scientifiche e si sono costituiti in giudizio attraverso il ricorso ad opponendum. Si tratta di un istituto giuridico previsto nel processo amministrativo. Vuol che una parte terza, diversa dal ricorrente e dalla controparte, si inserisce nella disputa per difendere un interesse, nel caso specifico il diritto alla alla salute.

È un segnale chiaro quello che Anci e Comune di Quartu vogliono dare: la politica non può restare a guardare l’onda di no vax che in Sardegna è numerosa e concentrata soprattutto nella fascia tra i 50 e i 60 anni. Quindi ecco la decisione di giocare a carte scoperte in tribunale attraverso il mandato affidato a Melis Costa, avvocato del Foro di Cagliari. Deiana e Milia, su questo, non vogliono fare sconti. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Quartu ha rilanciato la necessità dell’obbligo vaccinale per uscire dall’incubo del Covid.

Sardinia Post ha contattato il legale di Anci e Comune di Quartu. “Ci opporremo con ogni forza al ricorso perché è inammissibile che dei sanitari pretendano di non vacccinarsi. Tanto è vero che nei mesi dei mille morti al giorno, i decessi provenivano tutti dalle strutture sanitarie”, dice Melis Costa. Adesso la palla passa ai giudici amministrativi del Tar sardo. Il 14 settembre il primo verdetto.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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