No vax da sospendere, i furbetti di Ats: spunta chi non ritira la raccomandata

Tra i no vax dell’Ats, ovvero il personale sanitario che non vuole vaccinarsi contro il Covid, spuntano i furbetti. Ovvero coloro che non stanno ritirando la raccomandata dell’Azienda per la tutela della salute, con la quale i dipendenti vengono avvisati sull’avvio della procedura di sospensione. Ma la risposta di Ats non si è fatta attendere: gli uffici del Personale non solo stanno mandando di nuovo le lettere, quando non anche la comunicazione via Pec.

Dunque è braccio di ferro in Ats tra i no vax e l’azienda. Cinque giorni fa Ats ha aggiornato i numeri rispetto alle iniziali 750 missive inviate. Per 500 lavoratori è cominciata la procedura di sospensione, visto che hanno ricevuto l’avviso da parte dell’Azienda ma non hanno risposto. Per loro si profila il divieto di recarsi al lavoro – evidentemente senza stipendio – sino al 31 dicembre 2021, come stabilisce la legge. Questo gruppo comprende i 373 dipendenti diretti di Ats e include tutte le categorie professionali: dai medici agli infermieri, dagli oss agli amministrativi passando per il personale tecnico. Nel dettaglio, 206 lavorano nelle strutture della Assl di Cagliari; 28 in quella di Carbonia- Iglesias; 27 a Sanluri; 30 a Oristano; 20 a Lanusei; 45 a Nuoro e 17 nelle Assl di Sassari e Olbia.

Ecco poi la lista da 70 che include professionisti che lavorano in convenzione con Ats, specialisti ambulatoriali, dottori del 118 e di Medicina generale. Non sono a libro paga di Ats, ma siccome prestano servizio per conto dell’Azienda hanno l’obbligo di sottoporsi alla vaccinazione. E se sono no vax, devono essere ugualmente sospesi.

Ancora: c’è – come si diceva – il gruppo di coloro che non hanno ritirato la raccomandata. Il numero preciso non è stato diffuso. Ma il numero dei furbetti non è piccolo. In ogni caso, con la seconda missiva di Ats nessuno potrà più farla franca. L’Azienda ha accertato la correttezza dell’indirizzo e quindi adesso non ci sono più scuse per il ritiro dell’avviso di sospensione.

Non manca nemmeno il personale sanitario che ci ha ripensato: rispetto all’iniziale gruppo dei 750 no vax, alcuni hanno deciso di accettare la somministrazione della dose anti-Covid. Da registrare infine il gruppo di coloro che hanno risposto all’avviso di sospensione di Ats con un certificato rilasciato dal proprio medico, un certificato che attesta l’esonero dal vaccino. Su questo fronte l’Ats ha istituito un’apposita commissione medica cui spetta stilare una scheda anamnestica e valutare la validità o meno dell’esonero.

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