Con un emendamento appena presentato in commissione Bilancio alla Camera, il Governo dà il via libera alla modifica dell’art.10 dello Statuto della Regione Sardegna, aprendo di fatto la strada alla fiscalità di vantaggio, “ma – denuncia il deputato Mauro Pili di Unidos (ex Pdl) – scrive in maniera esplicita che ogni taglio alle tasse dovrà gravare sul bilancio regionale”.
“In pratica – spiega il parlamentare sardo – il Governo scarica la Sardegna e non riconosce in alcuna maniera alcun riequilibro dovuto agli svantaggi dell’insularità. La Regione, dunque, è libera di applicare qualsiasi tipo di taglio fiscale ma non avrà alcuna compensazione dallo Stato. Ed difficile – sottolinea Pili – che con un bilancio già in rosso la Regione possa decidere per le sforbiciate. Ora non resta che una grande causa alla Corte di Giustizia europea per il risarcimento del divario insulare”.
“La proposta di modifica dell’art. 10 – si legge nella relazione tecnica del Governo – si sostanza nella possibilità di prevedere agevolazioni fiscali, esenzioni, detrazioni di imposta, deduzioni dalla base imponibile e concedere, con oneri a carico del bilancio regionale, contributi da utilizzare in compensazione ai sensi della legislazione statale; consentirebbe altresì alla Regione di modificare le aliquote in aumento entro i valori massimi di imposizione stabiliti dalla normativa statale o in diminuzione fino ad azzerarle. Nel rispetto della normativa statale e comunitaria – prosegue la relazione – la proposta di revisione dell’art. 10 dello Statuto non determina maggiori oneri a carico della finanza pubblica, considerato che le agevolazioni che la Regione può applicare sono a carico del proprio bilancio”. 7
“Qualcuno tenterà di gridare alla libertà fiscale in realtà – conclude Pili – e con onestà bisognerà prendere atto di un vero e proprio tentativo dello Stato di scaricare ulteriormente la Sardegna”.