La finanziaria è in discussione in questi giorni in Consiglio regionale e tra i duecento emendamenti presentati dai Progressisti, due riguardano il personale sanitario. Gli operatori della sanità nell’Isola sono infatti da tempo in agitazione e alcune loro rimostranze hanno trovato voce nei corridoi della politica.
Il primo correttivo dei Progressisti punta a creare un fondo per l’omogeneizzazione del trattamento accessorio in tutte le aziende sanitarie della Sardegna. “Oggi – scrivono i proponenti – esiste un’enorme e inaccettabile sproporzione tra medici in servizio in aziende diverse che, paradossalmente, penalizza chi lavora negli ospedali con i ritmi di lavoro più frenetici e con un ruolo strategico nel superamento delle liste d’attesa”. Per il gruppo di opposizione “servono incentivi seri, come quelli messi in campo dalle province autonome di Trento e Bolzano, o almeno occorre evitare che esistano disincentivi”.
La seconda proposta interviene sul personale operante nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri e prevede l’aumento dei compensi per le prestazioni aggiuntive. “A questo aggiungiamo una disposizione che prevede che i trasferimenti Inail – scrivono i Progressisti – oggi ripartiti nel fondo indistinto, vengano interamente destinati al personale dei Pronto soccorso“. In questo modo si interverrebbe su quello che oggi è uno dei principali problemi della sanità sarda, sempre secondo i consiglieri di opposizione: la crisi dei Pronto soccorso e la carenza del personale specializzato in emergenza-urgenza”. Infine, i Progressisti hanno proposto che venga inserito in legge anche il divieto di ricorrere “alla pratica costosa, disincentivante, inadeguata e pericolosa per la sanità pubblica, dei medici in affitto“.