“L’unica novità? L’aumento delle tasse”. Così il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, commenta la Finanziaria 2016 presentata oggi dalla Giunta Pigliaru. “Noi abbiamo ridotto l’Irap del 70%, loro appena insediati l’hanno aumentata e nel secondo anno la aumentano di nuovo insieme all’Irpef. Altro che azioni per la ripresa – attacca l’ex presidente della Regione – fanno l’esatto contrario di ciò che si dovrebbe fare per dare ossigeno alle famiglie ed alle imprese ed aumentano una pressione fiscale già oltre il livello di guardia”.
È da dicembre che va avanti lo scontro sull’aumento della pressione fiscale. “I sardi – continua Cappellacci – vengono tassati e indebitati con un mutuo da 700 milioni di euro per coprire la grande impostura sulle entrate. Dopo due anni di bugie, emerge che gli unici soldi della vertenza entrate sono quelli già ottenuti grazie ai nostri ricorsi alla Corte Costituzionale e già iscritti in bilancio. Dalle trattative, secondo loro sempre serie e concrete, dagli annunci di vittoria e dall’accordo patacca invece non è arrivato neppure un centesimo. Al contrario, il Governo, oltre che comportarsi da debitore insolvente, scippa al creditore-Sardegna altri 700 milioni senza che la Giunta regionale batta un colpo”.
A Cappellacci fa eco la vicecapogruppo di Fi in Consiglio regionale, Alessandra Zedda. “Le risorse in più? Le uniche nuove entrate sono quelle dell’aumento dell’Irpef e dell’Irap. Non certo ciò che ancora ci deve dare lo Stato. A questo si aggiunge il debito per il mutuo che la Giunta ha contratto, gravandolo sul bilancio della Regione e quindi sui sardi. Continuano i tagli dello Stato con quasi 700 milioni di accantonamenti sottratti al bilancio. Sarebbero questi i benefici di quello che è ormai agli occhi di tutti l’accordo patacca Renzi-Pigliaru? Non vorremmo – conclude Zedda – che nella manovrabilità annunciata dall’assessore Paci siano ricompresi sprechi contrabbandati come spese obbligatorie. Clamorosa la confessione involontaria della Giunta regionale sul mancato avvio di alcune strategie, come Iscola e della valorizzazione del patrimonio immobiliare”.