Sono 853 gli emendamenti alla Finanziaria 2015, la prima targata centrosinistra e con la novità dei vincoli di spesa cancellati dall’accordo Stato-Regione firmato la scorsa estate. Va rispettato solo il pareggio dei conti. Nell’Aula di via Roma la seduta sta cominciando in questi minuti (sono le 16,35), in leggero ritardo rispetto all’avvio dei lavori inizialmente fissato per le 16.
Degli 853 emendamenti solo una cinquantina li ha presentati la maggioranza. Il resto è lavoro dell’opposizione con Forza Italia che da sola ha protocollato 360 richieste di modifica al bilancio. Davanti a questi numeri è impossibile prevedere quanti giorni ci vorranno perché il Consiglio approvi la manovra. Non si esclude tuttavia un possibile accordo tra schieramenti per ritirare parte degli emendamenti e quindi velocizzare il voto, visto che la Regione è in esercizio provvisorio. E ciò vuol dire che può spendere solo in dodicesimi.
La Giunta aveva approvato la Finanziaria il 9 dicembre scorso, pari a un valore di 7,813 miliardi. Da allora il documento è passato all’esame della commissione Bilancio che ha chiesto e ottenuto un aumento di spesa pari a 89 milioni. Nessun ritocco, invece, sul mutuo da 700 milioni che è il marchio col quale il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, hanno voluto caratterizzare la manovra. Ovvero, un intervento keynesiano “a sostegno delle imprese e del lavoro”, hanno sempre sottolineato i due esponenti della Giunta. Il tesoretto darà gambe al piano regionale per le opere pubbliche che sarà spalmato in otto anni di interventi.
Ancora: con il Bilancio 2015 l’Irap – la tassa sulle attività produttive – è tagliata per tutti del 25 per cento. A questo va aggiunta la decurtazione prevista a livello nazionale con la Legge di stabilità e che vale circa un altro 30 per cento. Le nuove imprese, invece, non pagheranno l’Irap per i primi cinque anni.
Pigliaru e Paci hanno anche deciso di sforbiciare i costi inutili sul fronte della “lotta agli sprechi“. Le voci più consistenti sono: meno un milione sulle spese istituzionali di Giunta e Consiglio che nel 2015 scenderanno a 70 milioni. Riduzione pure sul costo del personale che passerà da 256 a 254 milioni. Sul funzionamento della macchina regionale si passerà da 75 a 72 milioni.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)
LEGGI ANCHE: Finanziaria, centrodestra: “Manovra depressiva e inconsistente”