Fase 2 con caos sardo, Zedda a Solinas: ‘Basta pasticci, i sardi meritano serietà’

“Davanti a un’emergenza sanitaria ed economica di queste proporzioni, era difficile creare ulteriori problemi rispetto alle enormi difficoltà che già esistono. Eppure il presidente della Regione, Christian Solinas, è riuscito nell’impresa di aumentare il livello di confusione. I sardi meritano serietà, non pasticci”. A Sardinia Post lo dice Massimo Zedda, lo sfidante di Solinas alle Regionale del 2019. “Come opposizione, da marzo stiamo provando a suggerire al governatore misure e strategie per fronteggiare la pandemia nell’Isola – sottolinea l’onorevole ed ex sindaco di Cagliari -. Nei giorni scorsi, i partiti dell’Assemblea regionale hanno raccolto la nostra proposta di collaborazione. Questa settimana si stanno riunendo tutte le commissioni consiliari per portare avanti un lavoro collegiale che troverà piena attuazione nella nuova convocazione dell’Aula, chiesta da tutti i gruppi della minoraza“.

In Sardegna la gestione della fase 2 sta diventando un caos, anche su questioni apparentente facili come i bagni al mare. Segno che in Regione esiste un problema di fondo, quale l’assenza di metodo. Un tema, questo, su cui Zedda si sofferma e dice: “Il momento richiederebbe l’impegno della Giunta a sostegno del lavoro e delle imprese. Invece ciò che emerge è solo un crescendo di comunicati e conferenze stampa, un continuo e inutile susseguirsi di annunci. Ormai si faticano a contare le ordinanze pubblicate a tardissima notte. E se il Governo nazionale dice A, il presidente dice B. Per partito preso, in una contrapposizione che non serve a nessuno. Men che meno ai sardi e alla Sardegna”.

Zedda sottolinea ancora: “La Regione deve darsi un metodo, deve promuovere sistematici incontri con sindaci, categorie produttive e sindacati, con commercialisti e consulenti del lavoro, perché da loro passa l’incisività (o meno) delle misure economiche su cui modulare la ripartenza. Allo stesso modo, senza un confronto costante con chi rappresenta i lavoratori e le imprese, non si può misurare l’efficacia dei protocolli di sicurezza adottati nella riapertura delle attività”.

Zedda passa in rassegna anche il sistema dei trasporti, a cui si lega la programmazione della stagione turistica 2020. “Finora non si è capito nulla. Dapprima la Giunta aveva promesso migliaia di test per i vacanzieri, da fare in partenza. Poi il presidente della Regione ha lanciato l’ipotesi di eseguirli all’arrivo. Poi è stato il turno della misurazione della febbre. In questi giorni si parla di test salivari al post di quelli sierologici. Il risultato è che i potenziali turisti continuano a cancellare le prenotazioni anziché farle, proprio a causa dell’incertezza sulle regole da applicare in Sardegna per contenere i contagi. Di certo – va avanti Zedda – i kit anti-coronavirus non sono stati acquistati nemmeno per i sardi, malgrado le promesse”.

Proprio per tutelare la salute di chi vive nell’Isola, l’ex sindaco di Cagliari ribadisce: “La Giunta Solinas non ha mai accolto nemmeno il nostro suggerimento di affrontare la questione sanitaria nella sua complessità, ovvero assicurando quel percorso di mappatura e tracciatura che deve necessariamente passare dalla riorganizzazione della rete territoriale sanitaria”. Per l’ex sindaco di Cagliari bisogna anche “evitare che sulle prestazioni ordinarie e specialistiche continuiano a crescere le liste d’attesa. Negli oltre due mesi di isolamento domiciliare, i sardi hanno quasi rinunciato alle cure, sopraffatti come erano dalla paura. Ma nella gran parte dei casi sono stati gli stessi ospedali a decidere la sospensione delle attività sanitarie. Adesso il rinvio degli esami non è più procrastinabile”.

L’ultimo passaggio di Zedda è sull’agenda politica della Giunta: “A tre mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Sardegna, ancora non si capisce quali siano le priorità di questo Esecutivo. Invece è necessario fissare diversi livelli d’azione, visto che non tutti i settori sono uguali. L’ottimizzazione dei risultati passa dalla differenziazione degli aiuti economici per singolo comparto. Un obiettivo, questo, che non può prescindere dalla revisione del bilancio regionale, per liberare somme eventualmente non spese e dirottarle sempre a sostegno del tessuto economicio produttivo. Noi, come opposizione, continuiamo e continueremo nel nostro lavoro di ragionamento e proposta su come affrontare la crisi, la Sardegna ha bisogno di soluzioni”. (al. car.)

 

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