Alla fine saranno 156 i Comuni sardi pronti ad affrontare la sfida delle urne i prossimi 25 e 26 ottobre. Quattro in meno del previsto perché in questi centri, tre del Nuorese e uno dell’Oristanese, non sono stati in grado di esprimere nessuna lista: sono Belvì, Sorgono, Talana e Seneghe. Ieri è stata completata la presentazione delle liste che ora le commissioni elettorali dovranno ufficializzare dopo le verifiche sulla regolarità e potrà partire la campagna elettorale.
Dei 156 Comuni, 48 hanno poi presentato una sola lista, mentre sono quattro in totale i centri oltre i 15mila abitanti che accendono i riflettori della politica (Quartu Sant’Elena, Nuoro, Porto Torres e Sestu) e in cui è previsto l’eventuale turno di ballottaggio previsto per l’8 e il 9 novembre, solo uno il capoluogo di Provincia (Nuoro).
La tornata elettorale si trasforma in un test per la giunta guidata da Christian Solinas, dopo il risultato delle suppletive del collegio senatoriale di Sassari, con la vittoria del medico Carlo Doria, contro un centrosinistra diviso in tre. Spaccatura che si ripropone nella maggior parte delle amministrazioni al voto. Il centrosinistra, a differenza della maggioranza al governo della Regione, non è riuscita a trovare candidati unitari. In nessuno dei principali comuni che vanno al voto. A Nuoro l’area di centrosinistra presenta quattro candidati su sette, a Quartu due su sei, a Porto Torres due su quattro, a Sestu due su tre. E in nessuno c’è l’alleanza con il Movimento 5 stelle che andranno per conto proprio in tutti i comuni più importanti.
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