“Indicare 14 siti in Sardegna sui 67 individuati complessivamente in Italia per la realizzazione del deposito unico dei rifiuti nucleari rappresenta l’ennesimo atto di arroganza e prevaricazione di uno Stato e di un Governo che non hanno alcun rispetto per l’Isola e per la volontà chiaramente espressa dal popolo sardo, in maniera definitiva ed irrevocabile, con un referendum ed una legge regionale”.
Così il governatore Christian Solinas che annuncia: “Metteremo in campo ogni forma democratica di mobilitazione istituzionale e popolare per contrastare questa decisione e preservare la nostra terra da questo ennesimo oltraggio. La Sardegna ha già pagato fin troppi tributi alla solidarietà nazionale verso lo Stato italiano – prosegue il presidente della Regione – e davvero paradossale, se non proprio offensivo, che il Governo, noncurante di tutti i pronunciamenti istituzionali, popolari e democratici contrari, possa pensare di indicare in Sardegna ben 14 siti di stoccaggio idonei, peraltro in zone di alto pregio ambientale e paesaggistico, ricche di testimonianze archeologiche della civiltà nuragica e difficilmente accessibili dai porti in ragione della rete viaria”.
LEGGI ANCHE: Deposito nucleare, la proposta di Anci: “Serve mobilitazione unitaria dell’Isola”