“Anci Sardegna apprende dalla stampa dell’individuazione, da parte del Governo, di 67 siti adatti per ospitare il Deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti radioattivi. Di questi 67, alcuni sono localizzati nell’Isolaa cavallo fra le Province di Oristano e del Sud Sardegna. Al di là della singola localizzazione su cui si esprimeranno le singole amministrazioni e comunità giova ricordare che si tratta di un problema che investe l’intero territorio regionale e per il quale l’Associazione dei Comuni ribadisce, coerentemente alla propria azione, la più assoluta contratierà per ragioni di metodo e di merito”. Così l’incipit del comunicato diffuso dal presidente Emiliano Deiana (nella foto).
Il numero uno dell’Associazione mette insieme tutta una serie di rilievi. Intanto: “Con la legge 8 del 03.07.2003, pubblicata nel Buras numero 20 del 8 luglio 2003, il Consiglio Regionale ha dichiarato la Sardegna territorio denuclearizzato e precluso al transito ed alla presenza di materiali nucleari non prodotti nel territorio isolano”. Ancora: “Il 15 e 16 maggio del 2011, il Popolo Sardo ha sovranamente detto ‘no’ alle scorie attraverso il referendum di iniziativa popolare”. Il quesito rigurdava la contrarietà “all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”. Deiana ricorda che si espresse a favore “La quasi totalità dei votanti (il 97%)”.
Ancora: “Diversi ordini del giorno, approvati dal Consiglio Regionale, vincolano la Giunta a respingere ogni possibilità che l’Isola venga inserita tra le aree idonee ad ospitare siti per i rifiuti radioattivi. L’Assemblea dei sindaci della Sardegna, convocata da Anci in data 19 gennaio 2015 – ricorda ancora il presidente – ha deliberato all’unanimità qualunque possibilità di stoccaggio in Sardegna delle scorie radioattive. Deiana, quindi, menzioni anche “i rischi per la salute” e conclude che in Sardegna grava già “il 65 per cento di servitù militari dello Stato italiano, pari a 35mila ettari di territorio occupato“. Quindi la conclusione: “Anci Sardegna si appella a una mobilitazione generale di tutta la Sardegna per un’azione congiunta di Consiglio regionale, Giunta, parlamentari sardi, Comuni, organizzazioni sindacali e datoriali, associazioni e comitati civici, affinché si respinga ogni ipotesi di individuazione dell’Isola quale sito per lo stoccaggio delle scorie radioattive e nucleari”.