Crisi a Roma, soldi per l’Isola a rischio. Psd’Az alla sinistra: ‘Allarme infondato’

È botta e risposta tra il centrosinistra sardo e la maggioranza al governo dell’Isola. Tutto ruota intorno alla crisi di governo che rischia di non far arrivare in Sardegna i soldi delle vertenze aperte con Roma. Ieri, in una nota diffusa dall’opposizione formata da Pd, Progressisti e Leu, sono state elencate le risorse in bilico, come i 153 degli accantonamenti da restituire e altri 714 per investimenti in sanità, viabilità e trasporti. A stretto giro la replica del Psd’,Az, il partito del presidente Christian Solinas.

“Il dialogo con il Governo nazionale – ha scritto Franco Mula, capogruppo sardista – non si interromperà davanti ad una crisi che seguiamo con la giusta attenzione”. Quindi una sottolineatura diretta all’accusa del centrosinistra che considera ormai “carta straccia” gli accordi presi da Solinas per la restituzione degli accantonamenti (la vertenza è stata aperta dalla Giunta Pigliaru-Paci che ha vinto anche il ricorso presentato in Corte Costituzionale).

Dal Psd’Az hanno scritto ancora: “Qualunque sia l’evolversi della situazione nazionale, gli interessi della Sardegna saranno difesi con tenacia partendo dalle posizioni acquisite nei recenti incontri di Roma e con le sentenze della Corte Costituzionale a noi favorevoli. All’opposizione – dice infine il capogruppo sardista – ricordiamo le promesse mancate e l’inerzia desolante con la quale questi temi sono stati trascurati nel corso della passata legislatura”.

Nella nota diffusa ieri, Pd, Progressisti e Leu si erano detti pronti a discutere della crisi nazionale anche a Ferragosto,  se il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, avesse convocato la seduta. Ha replicato Solinas: “Sono pronto ad andare in Aula anche il 15 agosto – è scritto in unta nota diffusa da Villa Devoto -, se ci fosse la necessità di avere chiarimenti sugli accantonamenti”. Si tratta dei soldi che lo Stato chiede ogni anni alle Regioni a copertura del debito pubblico. Ma la Consulta ha considerato esosa la cifra chiesta da Roma alla Sardegna.

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