Soldi dell’Isola tolti dallo Stato, il Tar: “Roma restituisca 100 milioni ai sardi”

Il Tar ha condannato il Governo nazionale a pagare alla Sardegna cento milioni di euro. Cento milioni di arretrati che Roma non ha versato alla Regione all’interno della cosiddetta Vertenza Entrate, conosciuta soprattutto per la mancata restituzione delle quote di Iva e Irpef. Nel caso specifico, i soldi che deve avere indietro la Regione riguardano parte del gettito derivante dai redditi da capitale prodotti fuori dalla Sardegna.

A presentare il ricorso, che vale una nuova vittoria giudiziaria per la Giunta uscente, è stato proprio l’Esecutivo isolano, su decisione del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. Con la sentenza depositata oggi, il Tar della Sardegna ha di fatto riconosciuto l’inottemperanza dello Stato, in particolare del ministero dell’Economia (nella foto) contro il quale è stata presentata l’opposizione davanti al Tribunale amministrativo.

Per redditi da capitale, che hanno generato il gettito rimasto a Roma anziché essere trasferito nell’Isola, vanno intesi per esempio i Bot nazionali acquistati da un cittadino sardo (o residente nell’Isola). Bot che vengono appunto tassati e sui quali la Regione, per via dello Statuto speciale, ha diritti di incassare parte degli interessi maturati. I cento milioni di arretrati riguardano le annualità dal 2010 al 2016, perché dal 2017, dopo l’accordo Stato-Regione sulle norme di attuazione, Roma versa regolarmente le somme dovute sui redditi i capitale.

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La sentenza del Tar, che premia la scelta politica del ricorso, è stata commentata dal presidente Pigliaru. “Si tratta – ha detto – di un altro risultato importante, che ormai nella fase finale della legislatura dà ancora una volta ragione alla Sardegna. Ma soprattutto è una questione di semplice buonsenso. Quel buonsenso che è stato costantemente ignorato dagli organi governativi. Ma alla fine il buonsenso non può che emergere e così sta puntualmente avvenendo, con grande soddisfazione da parte nostra”.

Così l’assessore Paci: “Siamo davvero molto soddisfatti. Parliamo ormai di cifre molto corpose – spiega -: ricordo che se il Governo dovesse saldare il debito domattina dovrebbe staccarci un assegno di circa 720 milioni di euro considerando le due annualità di accantonamenti da 285 milioni ciascuna, i 33 milioni delle Province, i 21 delle tasse automobilistiche e ora questi altri 100″.

Per il titolare della Programmazione non è comunque “solo una questione di cifre, ma anche di principio oltre che iol vedere riconosciute le nostre ragioni. Sia la Corte dei Conti che il Tar – sottolinea ancora Paci – hanno di fatto certificato che la Sardegna aveva ragione, che questa Giunta ha lavorato bene, rivendicando con tutti i Governi le risorse dovute. Oggi, a mandato di fatto scaduto, sono davvero orgoglioso di quest’altro risultato ottenuto e che premia tutti i nostri sforzi”, conclude Paci.

La Vertenza Entrate è l’accordo Prodi-Soru del 2006, col quale venne modificato l’articolo 8 dello Statuto isolano. Alla Sardegna venivano riconosciuti gli arretrati sui 9/10 di Iva e i 7/10 di Irpef a fronte del trasferimento sul bilancio regionale di tutte le spese relative a sanità a trasporti. L’accordo, tuttavia, risultava incompleto. Erano rimasti fuori sia le riserve erariali che i redditi prodotti fuori dall’Isola. La Giunta Pigliaru-Paci ha così presentato i ricorsi, ottenendo una tripletta di vittorie, accantonamenti compresi.

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