Covid, tre strutture per la quarantena. Sindaci alla Giunta: ‘Noi siamo contrari’

I sindaci di Ploaghe, Macomer e La Maddalena bocciano la proposta della Giunta di Christian Solinas di aprire strutture per la quarantena, individuate con una delibera del 7 agosto (ma resa cliccabile solo il 24) proprio nei tre Comuni. Precisamente l’Esecutivo vorrebbe utilizzare i locali di due Rsa, a Ploaghe e Macomer, e l’ex Arsenale di La Maddalena per tenere in isolamento soprattutto i turisti, ma anche quei sardi che si infettano e nelle proprio case non hanno gli spazi sufficienti per proteggere il resto del nucleo familiare.

I primi cittadini si sono detti perplessi rispetto alla decisione della Regione. Che nel caso delle strutture di Ploaghe e Macomer troverebbero ospitalità i positivi asintomatici che si devono negativizzare; a La Maddalena troverebbero spazio le persone entrate in contatto con positivi, ma che attendono l’esito del tampone e sono ugualmente obbligate a rispettare la quarantena.

Proprio da La Maddalena, il sindaco Luca Montella nutre dubbi sulla possibilità concreta di utilizzare la struttura dell’ex Arsenale. “Chiarito che non sarà facile spostare persone in biocontenimento dal territorio regionale su una isola minore – spiega -, ancor più difficile dovrebbe essere il ritrasferimento di eventuali pazienti bisognosi in ospedali specializzati, i quali risulterebbero ancora più distanti di quanto non sarebbero se si fossero reperite altre strutture in ambito regionale. Fortuna vuole che il quadro dei contagi sulla nostra città appare confortante, ma una tale iniziativa non dovrebbe mai partire se non preceduta dalla individuazione di percorsi di eccellenza, di personale adeguato e apparecchiature idonee sul posto per dare risposta immediata dal punto di vista sanitario anche a tutta la cittadinanza, compresa l’esecuzione di tamponi in termini immediati e certi. Non siamo e non vogliamo apparire come una comunità che se ne lava le mani, ma non si possono non leggere alcune decisioni che appaiono contraddittorie”.

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Anche a Carlo Sotgiu, primo cittadino di Ploaghe, non piace la scelta della Regione di individuare il San Giovanni Battista per ospitare i pazienti Covid-1919 asintomatici. “Ho già più volte detto che sono personalmente contrario all’arrivo di pazienti positivi per ragioni ovvie – chiarisce -. In primo luogo perché per noi resta prioritaria la realizzazione dell’hospice nel locale ‘Gli Ulivi’, come da progetto approvato e appaltato dall’Ats, ed ogni altra soluzione da attivare in quei locali significherebbe perdere questa opportunità. In secondo luogo perché a mio avviso si correrebbe un rischio molto alto vista la tipologia dei pazienti presenti nella struttura sociosanitaria. Non esistono strutture più idonee in Sardegna, magari realizzate e non ancora aperte? – si chiede -. Perché le strutture individuate sono tutte nel nord Sardegna? Perché nessuno si è confrontato con l’amministrazione comunale che deve garantire la salute dei propri concittadini ed ha diritto di avere le necessarie spiegazioni?”.

Al coro di no si unsice pure il sindaco di Macomer, Antonio Succu, che chiede l’esclusione della Rsa del Marghine tra quelle individuate dalla Regione come struttura temporanea per la gestione dei pazienti Covid negativizzati e postivi asintomatici. In una lettera aperta all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, il primo cittadino sottolinea che “l’apertura della Rsa, prima e unica nella provincia di Nuoro dopo una battaglia durata anni, risponde all’esigenza di dare un servizio indispensabile ai nostri anziani, malati cronici e persone non autosufficienti: vorremmo che tutto questo non venisse vanificato. Non si capisce quale sia la logica che porta a voler istituire un centro per pazienti Covid in un territorio ancora pressoché immune da virus – argomenta Succu -. Quanto avvenuto nelle case di riposo nei mesi scorsi ci insegna che mettere persone potenzialmente contagiose in ambiti ancora immuni o quasi, diventa un rischio potenziale per tutta la collettività”. [Ansa]

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