Sardegna e Calabria sono le regioni italiane nelle quali l’indice di trasmissibilità del Covid-19, noto come R(t), è il più basso d’Italia. È quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale elaborata come ogni settimana dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e in base alla quale il ministro della Salute, Roberto Speranza, firma le ordinanza con la classificazione in colori.
A questo punto la decisione su una deroga sul Dpcm alla Sardegna, come succederà con la Val D’Aosta, può deciderla solo Speranza, alla luce dei dati dell’Iss. Nell’Isola è calata anche l’occupazione dei posti letti negli ospedali, sia nei reparti Covid che nelle Terapie intensive (qui i dati della Fondazione Gimbe). Si aggiunga il nuovo dato sull’Rt. In questo quadro, senza anche il tracciamento dei contagi risulta adeguato, la Sardegna ha tutte le carte in regola per ottenere un lasciapassare verso il giallo con sette giorni di anticipo.
Nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, ha chiesto a Roma di passare in zona gialla. Ma, come noto, in queste decisioni fanno fede i soli dati dell’Iss non quelli delle Regioni. Si aggiunga il vincolo del Dpcm che fissa in 14 giorni la permanenza in una determinata fascia di rischio prima di ottenere la ‘promozione’. Ciò significa che solo il Governo può derogare d’accordo con le verifiche dell’Iss. Quanto ai contagi, la Sardegna si attesta su 1.072 con un incidenza di circa 67 contagi per 100mila abitanti.
