Covid, il piano regionale di emergenza: ‘Posti letto fantasma e zero assunzioni’

“La Sardegna è messa malissimo: molti dei posti letto per l’assistenza Covid-19 esistono solo sulla carta e le mirabolanti assunzioni promesse negli ospedali dal presidente Christian Solinas e dall’assessore Mario Nieddu, addirittura mille e duecento, sono al momento lettera morta”. Francesco Agus e Massimo Zedda lo dicono al secondo piano del Consiglio regionale, nella sala riunioni dei Progressisti, di cui Agus è il capogruppo e Zedda il fondatore.

I due esponenti del centrosinistra hanno davanti le carte coi numeri del Piano regionale di emergenza, quello che a marzo aveva predisposto e diffuso la Giunta (qui l’approdimento di Sardinia Post). La nostra Isola è al momento nella Fase 2. Per cui, secondo quel Piano, i posti letto Covid disponibili devono essere 244. Così divisi: 32 al Santissima Trinità di Cagliari, 79 all’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, 38 al San Francesco di Nuoro e altrettanti nel vicino Zonchello, al 33 al Cto di Iglesias, 24 a Oristano. Chiedono la lista di marzo i due posti letto previsti al Policlinico di Monserrato.

“Rispetto a quel documento di marzo – spiegano Agus e Zedda – si contano alcune variazioni: l’assistenza si è concentrata tra Cagliari, Sassari e Nuoro, mentre il Cto e il Zonchello sono stati lasciati fuori dall’organizzazione. L’assessore Nieddu, peraltro, non più tardi della settimana scorsa ha ritoccato al rialzo le cifre parlando di 255 posti letto, di cui 198 occupati cinque giorni fa (mentre oggi sono saliti a 210). La domanda che ci siamo posti è questa: come è possibile che in una regione dove c’è la disponibilità di 57 letti, il week-end sia stato segnato da assurdi episodi? Non si possono non ricordare le decine di pazienti lasciati nelle ambulanze per un’intera notte, in attesa di ricovero, quando non costretti a girare la Sardegna per trovare un posto. Nel fine settimana medicherie e sale d’attesa sono state trasformate in Pronto soccorso di fortuna”.

La conclusione a cui sono arrivati Agus e Zedda è questa: “I 255 posti letto di cui ha parlato Nieddu sono frutto di una previsione che esiste solo nella sua testa. Ne sono prova i 20 posti letto di cui da giorni l’assessore assicurava l’allestimento nel reparto di Ortopedia del Santissima Trinità di Cagliari. Invece a noi risulta che solo in queste ore si dovrebbe chiudere la partita, ovviamente con un ritardo inaccettabile, dal momento che la crescita dei contagi imporrebbe di pensare già all’organizzazione della Fase tre, quando invece la Giunta è ancora lontana dal completare il secondo step”.

Non è tutto. Anche ammettendo che in fretta e furia si riescano a rendere operativi i ventilatori ricevuti dal Governo nei mesi scorsi e che a fine settembre risultavano ugualmente inattivi, resta in piedi il problema del personale. Un ostacolo non aggirabile. “Un anno fa Solinas e Nieddu avevano promesso l’assuzione di 1.200 operatori della sanità (leggi qui). Siamo ancora in attesa di vedere la firma dei contratti. Oggi più che mai necessari, dal momento che sta diventando indispensabile fare nuove assunzioni per fronteggiare i ricoveri extra Covid e in più gestire la pandemia con i numeri degli infetti in aumento”.

Agus e Zedda spiegano “la gravità della situazione isolana” attraverso un dato su tutti: quando lo scorso marzo si sono contati i primi casi di coronavirus in Sardegna, il problema delle liste d’attesa era già drammatico, ma non c’era stata ancora la paralisi totale dell’assistenza medico-ospedaliera. Adesso, invece, si deve fronteggiare un inverno che somma  la normale influenza e il Covid, in più c’è da smaltire oltre un milione di visite specialistiche arretrate (qui l’approfondimento di Sardinia Post). Le centinaia di persone con patologie gravi e costrette per mesi a saltare le cure e i controlli, potrebbero non farcela davvero più”.

I due consiglieri regionali dei Progressisti chiedono quindi a Solinas e Nieddu di scoprire le carte sulla situazione della sanità in Sardegna: “Questa Giunta, con toni spesso da bulli, continua a sostenere che tutto vada bene. Ma dalle voci che ci arrivano dagli ospedali sardi, dove continua a vigere la politica del bagaglio sotto la minaccia del licenziamento, ci risultano livelli di assistenza al limite. Il presidente della Regione e l’assessore sono responsabilmente chiamati a fare un’operazione verità e a rendere pubblici, una volta per tutte, i dati sulla disponibilità reale dei posti, non quella da libro dei sogni. Perché di mezzo ci sono vite umane. Quelle dei sardi che il centrodestra sostiene di voler difendere”.

Proprio nel week-end, sulla stampa nazionale sono stati pubblicati i numeri sulla disponibilità di posti letto nelle terapie intensive d’Italia. La Sardegna, stando ai dati del Quotidiano Sanità, è a quota 152. Di cui il 19,1 per cento occupato, terza regione col dato più alto. “E deve ancora finire il mese di ottobre”, osservano Zedda e Agus. Che fanno sapere: “Dopo mesi impiegati a risolvere i problemi della sanità, l’altra mattina l’assessore Nieddu si è recato al Santissima Trinità e ha portato le paste. Con grande imbarazzo del personale che realmente sta lavorando da mesi con turni massacranti. Questa Giunta non pensa alla salute dei cittadini, ma alle colazioni. Una tristezza che si aggiunge al dramma”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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