Cotti rompe il silenzio: “Io escluso per divergenze su gestione M5s nell’Isola”

“Devo una risposta ai tantissimi amici e sostenitori del Movimento Cinque Stelle che hanno chiesto come mai non fossi tra i candidati delle Parlamentarie M5s“. Comincia così il lungo post che il senatore uscente Roberto Cotti ha pubblicato sulla propria pagina Facebook alle 16,10 per spiegare le ragioni che hanno spinto lo staff di Luigi Di Maio a non concedergli la possibilità di un mandato bis a Palazzo Madama. Perché – e questo non si sapeva – il nome di Cotti non compariva nemmeno nell’elenco degli M5s votabili sulla piattaforma Rousseau lo scorso gennaio.

È a metà del post che Cotti entra nel merito della questione. “La mia esclusione, i cui dettagli mi saranno comunicati solo dopo le elezioni, non può che derivare – scrive il senatore uscente – da segnalazioni legate a divergenze sulla gestione del movimento in Sardegna, su cui non mi sembra il caso di soffermarmi ora. Del resto le regole di M5s consentivano ampia discrezionalità dello staff nello scegliere chi far partecipare a questa tornata elettorale”.

Dunque nemmeno Cotti ha, al momento, piena contezza su cosa abbia spinto i vertici del movimento a metterlo in angolo, ma lo stesso parlamentare uscente ipotizza ragioni riconducibili ai soli assetti interni, proprio in termini di posizionamento tra le diverse anime M5s che, a ben vedere, esistono. Cotti, infatti, scarta, come causa determinante della mancata ricandidatura, tutta una serie di altre ragioni. “La mia esclusione – è scritto nel post – non è avvenuta per ipotetiche mie incompatibilità alla candidatura: non c’erano cinque anni fa e, nel frattempo, il mio curriculum non è mutato”. Ancora: “La mia fedina penale è sempre immacolata”, si legge. Né, sempre stando a quanto scrive il senatore uscente, l’esclusione “non è avvenuta per le mie posizioni sulle politiche della Difesa né per problemi relativi a mie rendicontazioni e restituzioni dell’eccedenza di stipendi e diaria, assolutamente regolari”.

Cotti non nasconde di non aver condiviso la scelta dello staff di Di Maio, ma non rinuncia a sostenere ancora il movimentato in vista del voto di domenica prossima. “Pur non avendo ritenuto opportuna l’esclusione mia e di tanti altri potenziali candidati – si legge ancora nel post -, credo che i destini del nostro Paese siano ben più importanti di una carriera parlamentare personale. La necessità di una svolta a Cinque Stelle rimane un obiettivo troppo importante per distrarci con questioni di organizzazione interna. Come sanno i miei colleghi e lo stesso Luigi Di Maio, continua e continuerà il mio appoggio e la mia partecipazione a M5s, anche senza cariche e stipendi, come del resto avevo pubblicamente annunciato quando ho messo a disposizione del movimento la ricandidatura per le Parlamentarie”.

Cotti si scusa per aver parlato solo adesso e non aver risposto “ai tanti che mi hanno cercato in queste settimane”, compresi “i giornalisti coretti e in buona fede”, ma “per me era indispensabile attendere, non disponendo prima di elementi utili a valutare l’accaduto. Né volevo approfittare degli incontri pubblici del movimento, come il raduno di Pescara o gli appuntamenti elettorali, per per esternare mie considerazioni che avrebbero potuto intralciare le previste comunicazione del movimento. Tanto più che sarei stato oggetto di tentativi di creare forzatamente conflitti tra me e M5s, a vantaggio di forze politiche avversarie”. Cotti conclude così il suo post: “Il 4 marzo buon voto 5 Stelle a tutti”.

Che l’esclusione di Cotti dalle Parlamentarie fosse legata ad equilibri interni, si era intuito dalla risposta che Mario Puddu, il coordinatore regionale M5s della campagna elettorale, ha dato a Sardinia Post nell’intervista dello scorso 24 febbraio. A domani precisa sulla mancata ricandidatura del senatore cagliaritano, Puddu aveva risposto: “Non posso rispondere perché Cotti non l’ho escluso io. Ma chi l’ha deciso, immagino abbia avuto le sue buone ragioni“.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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