Il caso (non risolto) di Cotti: fuori da Parlamentarie senza motivo ufficiale

Continua a restare misteriosa la ragione che ha portato all’esclusione di Roberto Cotti dalle Parlamentarie, con le quali il Movimento Cinque Stelle ha deciso lo scorso gennaio i candidati nelle liste plurinominali di Montecitorio e Palazzo Madama. Cotti, cagliaritano e senatore uscente, aveva regolarmente presentato la propria autocandidatura, insieme ad altri 180 militanti M5s sopra i quarant’anni. Ma adesso che lo staff di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio hanno diffuso i risultati della consultazione sulla piattaforma Rousseau, il nome di Cotti non figura nell’elenco.

È Mario Puddu, sindaco di Assemini e coordinatore di M5s in Sardegna, a spiegare che Cotti “è stato direttamente escluso”. Ma i motivi restano ignoti. A domanda precisa, nessuno li svela. Si può ipotizzare che il senatore uscente fosse in rotta di collisione con Di Maio e più vicino a Beppe Grillo che, però, è stato tagliato fuori dal Movimento. Tanto che il comico genovese, fondatore dei Cinque Stelle insieme a Gianroberto Casaleggio (deceduto il 12 aprile 2016), ha aperto un blog nuovo e tutto suo, separandosi da quello ufficiale del movimento.

Il cambio di passo impresso a M5s dalla saldatura interna tra Di Maio e Casaleggio jr, non è di poco conto: ai tempi di Grillo deus ex machina, sarebbe stato impossibile ipotizzare candidature al di fuori dalle Parlamentarie. Invece il candidato premier e il presidente dell’omonima società che gestisce la piattaforma Rousseau, hanno inventato la ricetta degli ‘M5s famosi‘, secondo una selezione assolutamente discrezionale e non diversa dalla modalità che viene utilizzata nei partiti tradizionale.

Sta di fatto che Cotti si è trovato fuori dalla corsa per la riconferma in Senato: scorrendo l’elenco di tutti i militanti che hanno partecipato alle Parlamentarie e di cui sono stati pubblicati i voti presi (vedi la photogallery sotto), il nome del senatore cagliaritano non figura.

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In totale al voto in Sardegna su Rousseau, includendo i candidati a Montecitorio, hanno partecipato in 2.798. A prendere più preferenze di tutti è stata la deputata uscente Emanuela Corda, a quota 372, e quindi indicata come capolista nel collegio del Centro-Sud (Cagliari, Medio Campidano, Sulcis e Oristano), mentre al Centro-Nord (Nuoro, Ogliastra, Sassari e Gallura) ha vinto Alberto Manca con 151 voti.

Sul Senato, per il collegio unico regionale plurinominale, il maggior numero di preferenze lo ha incassato invece Ettore Licheri (201), diventato così capolista e seguito da Roberto Giovanni Cappuccinelli (107) e da Elvira Lucia Evangelista (105). Il quarto è stato Marco Bardini (97). Ma siccome il Rosatellum bis obbliga all’alternanza uomo/donna nelle liste, la seconda della lista M5s è diventata la Evangelista, mentre Cappuccinelli è scivolato la terzo posto. Non solo: considerando che in questo collegio i Cinque Stelle, stando ai sondaggi, dovrebbero eleggere due senatori, Cappuccinelli finirà fuori dai giochi, mentre la Evangelista dovrebbe diventare senatrice. La quarta in lista è Antonietta Congiu (76) che è alle Parlamentarie è arrivata settimana, ma oltre a Bardini ha scavalcato pure Francesco Desogus (78) e Fabrizio Murgia (77), sempre per via dell’obbligo dell’alternanza uomo/donna.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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