Capo Frasca, Pigliaru sta coi pescatori. Ma la Difesa reagisce male: “Siamo stupiti”

“Mi stupiscono e mi rammaricano le strumentali dichiarazioni del presidente Pigliaru con il quale, da tempo, stiamo lavorando insieme al Ministero dell’economia e a Palazzo Chigi per venire incontro alle esigenze di mitigazione e al riequilibrio della presenza militare in Sardegna e in altre regioni”. Così il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi sulle recenti dichiarazioni del governatore sugli indennizzi ai pescatori di Capo Frasca che ieri hanno bloccato le esercitazioni militari con un centinaio di imbarcazioni. Pigliaru, in una nota, ha scritto di stare dalla parte dei pescatori (leggi qui) che per oggi hanno deciso una nuova giornata di protesta (leggi qui).

“In particolare – ha scritto Rossi – la problematica del riconoscimento degli indennizzi per le marinerie adiacenti il poligono di Capo Frasca, legati alle limitazioni imposte dalle esercitazioni, è all’attenzione di questo ministero per dare seguito alla risoluzione della commissione Difesa, approvata con il parere favorevole di questo dicastero. La difesa – va avanti il sottosegretario – ha operato in collaborazione con la Regione sarda e altre Regioni interessate per concordare i criteri da porre a base per il calcolo degli indennizzi. La materia è al momento trattata nelle sedi richieste dal presidente Pigliaru, nell’ambito delle più ampie interlocuzioni sui diversi temi di interesse comune”.

Rossi entra nei dettagli degli indennizzi. “Per quanto riguarda i contributi ai Comuni – spiega ancora – la Difesa ha svolto tutte le attività di propria competenza e la materia, dopo l’avallo del Ministero dell’economia, è ora presso gli enti competenti, esterni alla difesa stessa, per le necessarie concertazioni con tutte le altre regioni alle quali è riconosciuto il medesimo diritto. Il presidente Pigliaru conosce molto bene la disponibilità del ministero a sottoscrivere da subito un accordo complessivo concordato, se questo e’ mancato lo si deve anche alle tensioni politiche sarde che nulla hanno a che vedere con le tematiche in discussione”.

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