I pescatori di Oristano non si fermano: dopo la clamorosa protesta di ieri con oltre cento barche che hanno imposto lo stop alle esercitazioni militari aeree nel poligono di Capo Frasca, oggi la mobilitazione bis. E questo in attesa che il ministero della Difesa apra il dialogo sugli indennizzi e per rivedere quali zone devono essere interdette alla pesca.
Nella marineria di Oristano sono unitissimi. Le imbarcazioni, partite verso le 7,30, si trovano al confine della cosiddetta campana di sgombero, ovvero il tratto di mare appena prima della zona militare. L’accordo dei pescatori è oltrepassare il limite al al primo accenno di esercitazione militare.
Anche oggi sono oltre un centinaio le barche – non solo di pescatori – che si trovano in mare, guardate a vista dalle motovedette delle forze dell’ordine e della Capitaneria di porto. Tra i manifestanti anche il deputato di Unidos Mauro Pili che all’Ansa annuncia: “Siamo pronti ad entrare nella zona interdetta, anche se sappiamo che non ci saranno risposte in mattinata”. Nel frattempo a terra anche oggi un corteo a piedi è partito da Marceddì per giungere ai cancelli della base militare di Capo Frasca, oggi è prevista la visita della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, in Sardegna da lunedì. I rappresentanti dei pescatori incontreranno i commissari poco prima del loro ingresso nel poligono, alle 10,30, per spiegare nel dettaglio le ragioni della protesta.