Si conosceranno domani i 40 membri del Consiglio di Cagliari città metropolitana. Urne aperte per l’elezione indiretta (votano soltanto gli amministratori locali), domenica fino alle 20, poi a partire dalle 8 di lunedì mattina, lo scrutinio. Chiamati al voto, infatti, sono i 332 consiglieri dei 17 Comuni che fanno parte del nuovo ente partorito dalla Riforma degli enti locali diventata legge a gennaio, in linea con la riforma nazionale Delrio.
Il sindaco metropolitano. E si è già consumato il primo passo: l’insediamento del sindaco del capoluogo, Massimo Zedda. A tutti gli effetti dal 17 marzo, data dell’insediamento, è primo cittadino metropolitano. Ma, considerate le imminenti elezioni amministrative, a cui Zedda è ricandidato, il voto di oggi dovrà essere ripetuto tra qualche mese: tra luglio e settembre, in un arco temporale post amministrative già stabilito. Ad ogni modo la rosa di nomi che uscirà stasera sarà quella effettiva, e dovrà dotarsi di uno Statuto per funzionare, anche se per pochi mesi.
Le liste e i nomi. Quattro le liste elettorali composte da consiglieri municipali: una del Pd, una della sinistra ( Cagliari Metropolitana), una del centrodestra ( Città in Cantiere ), un’altra del Psd’Az, per cui l’esperimento di oggi potrebbe già essere un banco di prova. Nella lista “Cagliari Metropolitana”, capolista è l’avvocato e consigliere comunale dei Rossomori, Giuseppe Andreozzi. In corsa anche Marisa Depau (Sel), Francesca Ghirra (Sel e presidente della commissione cultura a Cagliari), Emilio Montaldo, Marco Murgia e Omar Zaher (ex consigliere provinciale Cagliari). Più numerosi gli aspiranti consiglieri di Cagliari, ben cinque, poi quelli di Assemini e Quartucciu (tre). Cinque anche le donne in lista delle quali tre (due di Assemini e una di Quartuciu) ex consigliere comunali del Movimento Cinquestelle.
Il voto ponderato. La scelta dei consiglieri metropolitani dei 17 Comuni (Assemini, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro e Uta) sarà tradotta in eletti grazie a un complicato sistema: il voto ponderato. Ogni consigliere avrà un “peso” diverso, in base al centro da cui proviene. Il peso è determinato dal numero di abitanti: contano di più, in sostanza, quelli espressi dai rappresentanti dei paesi più grandi. Per questo i Comuni sono stati divisi in fasce demografiche.
La road map. L’assemblea eletta oggi dovrà approvare entro il 5 maggio, tra un mese, lo Statuto: ossia le regole e pare sia già stata tracciata una bozza con trenta articoli che dovrà chiarire e normare molti meccanismi al momento ignoti.