Nozze ‘offerte’ dai contribuenti, Diana: “Ingannato da Sanjust”

“Vi rendete conto che l’onorevole Mario Diana è stato ingannato da Carlo Sanjust e dall’imprenditrice Paola Giuntelli?”. La domanda, fatta per essere retorica, la dice in aula, nel tribunale di Cagliari, Mariano Delogu, l’avvocato difensore di Diana nel processo per il quale l’ex capogruppo del Pdl è accusato di peculato aggravato. Il pm Marco Cocco gli contesta una somma vicina ai 250mila euro autorizzata appunto da presidente del partito, cui  spettava, tra le altre cose, il controllo della cassa.

La posizione del legale è stata chiarita durante l’esame di Paola Giuntelli, l’amministrazione unica della Sud company srl, la società gestore dell’hotel Flamingo che organizzò la festa di nozze di Sanjust alla passeggiata coperta del Bastione di Cagliari, il 9 maggio 2009.

Come detto dalla teste durante l’esame, “dopo l’iniziale pagamento in contanti avvenuto a maggio e pari a 25mila euro – ha raccontato la Giuntelli -, a ottobre il dottor Sanjust ci chiese indietro i soldi con la rassicurazione di saldare il conto attraverso assegni, a carico del gruppo Pdl“. Non solo: la donna ha spiegato che Sanjust sollecitò pure “la correzione della causale per la fatturazione”. Nella prima ricevuta rilasciata dalla srl, “c’era scritto banchetto, ma l’ex consigliere regionale ci chiese di mettere la dicitura noleggio sala e colazione di lavoro per convegno”. Il tutto diviso in quattro fatture.

È in questo quadro che l’avvocato Delogu, quando è stato il suo turno per l’esame della teste, ha detto all’imprenditrice: “Si rende conto che lei si è prestata a mettere una causale diversa rispetto alla prestazione che ha erogato?”. La Giuntelli ha risposto: “Mi rendo conto, ho sbagliato. Ma lo feci perché il dottor Sanjust era una persona in vista, non avevo motivo per dubitare di qualcosa”.

Delogu, rivolgendosi al giudice Claudio Gatti, ha poi aggiunto: “Davanti a una tale modalità di fatturazione, è evidente che l’onorevole Diana, in qualità di capogruppo Pdl, ha autorizzato una spesa consona con l’attività politica, perché relativa a un convegno. Di certo non poteva sapere che si era trattato di un banchetto di nozze”. Il processo riprende il 23 ottobre.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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