Roberto Cotti, il senatore uscente di Cagliari, è stato escluso dalle Parlamentarie del Movimento Cinque Stelle, alle quali si era autocandidato proprio in virtù del mandato appena concluso a Palazzo Madama. Il nome di Cotti è finito anche sulla stampa nazionale, perché la sua viene considerata una bocciatura eccellente e tuttavia ancora non spiegata dai vertici M5s. Lo staff del candidato premier, Luigi Di Maio, continua infatti a tacere sulle ragioni dell’esclusione e il caso riguarda pure il deputato pugliese Francesco Cariello. Intervistato questa mattina a Radio 24, il leader dei Cinque Stelle si è limitato a un commento generico: “Stiamo facendo una selezione ferrea, c’erano persone che non avevano i requisiti e le abbiamo scartate perché noi non siamo una navicella per andare in Parlamento”.
Sardinia Post ha provato a mettersi in contatto col senatore, ma il telefono di Cotti è risultato spento. Resta il fatto che l’esponente grillino può comunque sperare in un eventuale ripescaggio sino a domenica, quando il Movimento diffonderà l’elenco ufficiale dei candidati alle Politiche del 4 marzo. Cotti, di certo, era il parlamentare sardo più noto, soprattutto per via del suo impegno pacifista, sia contro la presenza delle servitù militari sia contro la fabbrica di bombe a Domusnovas. All’indomani dell’inchiesta pubblicata sul New York Times, era stato lo stesso senatore a rendere pubblico il fatto che fosse stato lui a fornire le informazioni nonché il materiale video al prestigioso quotidiano americano (leggi qui).
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Alla base dell’esclusione di Cotti potrebbe esserci il fatto che il senatore di Cagliari non venga considerato un fedelissimo dallo staff di Maio e da Davide Casaleggio, lo stratega del Movimento sempre più ai ferri corti con Beppe Grillo. Tuttavia Cotti non ha mai espresso posizioni di dissidenza rispetto alla nuova linea del Movimento, nemmeno in questi ultimi mesi in cui Grillo è stato in qualche modo surclassato da duo Di Maio-Casaleggio. È comunque probabile che sino a domenica il senatore di Cagliari scelga la linea del silenzio, a differenza di altri esclusi (ma non parlamentari uscenti) che hanno annunciato ricorsi. (al. car.)
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