Acque agitate nel Psd’Az, Solinas contestato: “La sua Giunta la peggiore di sempre”

Acque agitate all’interno del Partito sardo d’Azione alla vigilia della convention organizzata per domani e domenica, 14 e 15 ottobre, alla Fiera di Cagliari e presentata da Christian Solinas, che così spera di ritrovare il consenso interno funzionale alla sua ricandidatura per le prossime Regionali che si dovrebbero svolgere nei primi mesi del 2024. L’associazione 4Moros, nata a maggio, che riunisce un gruppo di sardisti (con e senza tessera) è pronta alla protesta e sarà presente all’evento nel capoluogo “per testimoniare pacificamente il dissenso sulla posizione politica attuale del partito”, si legge in una nota diffusa dalla presidente Maria Teresa Vacca.

Il dito è puntato contro il “segretario uscente, ormai decaduto a norma di statuto”, Christian Solinas, colpevole per il gruppo di minoranza interna, di aver messo il partito “agli arresti domiciliari”. Un partito “svuotato e privato della possibilità di riunirsi, di confrontarsi e di decidere, dove un cerchio ristretto ha deciso e attuato, nel mancato rispetto delle regole dello statuto, una discutibile vera e propria alleanza politico ideologica e non già, come era sempre stato, un semplice accordo programmatico elettorale”. Riferimento chiaro al legame con la Lega che sostiene la candidatura del governatore uscente, pur se nell’ultimo incontro romano si è mostrata più tiepida e ha chiesto del tempo. Secco il giudizio sulla Giunta e il suo presidente dei dissidenti: “È stato il peggiore esempio della politica sarda che ci sia mai stato”.

L’esito della due giorni sardista servirà anche per capire quanto è forte proprio sui tavoli romani il peso dell’alleanza Psd’Az-Lega nella scelta del candidato: sul piatto al momento ci sono quattro nomi oltre a quello di Solinas: tre di Forza Italia (il deputato Pietro Pittalis, la consigliera regionale Alessandra Zedda, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi) e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu per Fdi. Se non la spuntasse per la corsa, l’alternativa per Solinas potrebbe essere un ruolo di sottogoverno nell’esecutivo Meloni o l’Autorità portuale. Il centrodestra attende a giorni la prossima riunione con i vertici dei partiti, cui è stato invitato anche il neonato Grande centro sardo, in attesa di quella risolutiva con i leader Meloni, Salvini, Tajani e le forze centriste.

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