di Lorenzo Musu
“Credo che sia importante non trasformare Berlinguer in un santino”. Lo dice Alessandra Todde, presidente della Regione, che è intervenuta oggi nel corso della chiusura del convegno in occasione dei 40 anni della morte del leader del Pci. Sul palco con lei, l’ex premier Massimo D’Alema, Giacomo Bedeschi, direttore de La Nuova Sardegna, e Luciano Tancredi, moderatore dell’evento, direttore editoriale del gruppo Sae e direttore di Sardinia Post. “Quando si parla di moralità – aggiunge Todde – è più giusto riferirsi all’uomo e la propria coerenza. Quest’ultima è importante, specialmente in politica. Oggi manca credibilità, una qualità fondamentale. È assente in questo momento, in cui c’è una classe politica che parla ma non fa ciò che dice”.
La governatrice si è poi soffermata sull’economia di oggi. “Ci ritroviamo a fare i conti con le conseguenze del nostro capitalismo sfrenato. Dobbiamo porci alla realtà con dei principi di uguaglianza, distribuzione, sviluppo e difesa delle risorse. Partendo da questo possiamo capire che ci sono diverse ricette da declinare, attuabili nonostante le differenze. Senza essere arroganti nelle certezze”.
Alle parole della presidente Todde seguono quelle di D’Alema, che ha voluto ricordare quanto un personaggio come il leader del Pci possa essere ancora di riferimento: “Berlinguer è attuale, tutt’oggi attira giovani e non solo. Una parte del paese sente il bisogno di un ritorno alla politica, nel momento in cui riscopriamo anche la necessità di una visione critica della società capitalistica, delle sue ingiustizie e contraddizioni. Quindi ritorna il bisogno di una sinistra, che Berlinguer rappresenta”.