Manager-cugini rischiano decadenza. Caos Asl: mancano i decreti di nomina

Piomba nel caos la sanità sarda (come se non bastasse, visto il Covid). Adesso viene fuori che due commissari ‘pesanti’, i cugini Massimo Temussi e Antonio Lorenzo Spano, l’uno alla guida di Ats, l’altro a capo dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, sono stati nominati in base alla legge 24, la riforma della sanità votata a settembre dal centrodestra di Christian Solinas. Ma proprio contro quella modalità di selezione dei manager, la norma sarda è stata impugnata dal Governo a novembre 2020. Intanto viene fuori che non tutti i commissari della sanità nominati il 31 dicembre (qui gli intrecci e le relazioni personali) sono in carica perché la Giunta non ha approvato le delibere di nomina. Di fatto le Asl sono senza guida: i capi delle vecchie Assl hanno concluso il loro mandato il 31 dicembre.

Dunque l’ennesimo pasticcio politico è compiuto. Si intrecciano più problemi. Il primo riguarda, come detto, Temussi e Spano. L’uno è stato nominato la prima volta il 24 ottobre; l’altro a fine anno. Ma entrambi non risultano iscritti all’elenco nazionale dei Direttori generali. Stando all’interpretazione data dalla maggioranza di centrodestra, la legge 24 garantisce la copertura delle scelte, perché istituisce un elenco regionale, da cui ‘pescare’. Una lettura, questa, che viene contestata da Palazzo Chigi che a novembre ha impugnato la riforma isolana davanti alla Consulta per presunta incostituzionalità. Proprio a partire da quel ricorso Solinas aveva promesso la selezione dei manager in base al curriculum. Invece ha usato il manuale Cencelli e lasciato prevalere la solita spartizione tra partiti (qui l’approfondimento di Sardinia Post).

Scorrendo la lista nazionale – aggiornata al fine 2020, qui il documento – né Temussi né Spano figurano. A differenza di Giorgio Sorrentino, invece, voluto nella passata legislatura dal centrosinistra di Francesco Pigliaru e riconfermato anche dal centrodestra alla guida dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari. Se la Sardegna perderà il ricorso contro il Governo e Temussi e Spano decadranno dall’incarico, a cascata saranno nulle tutte le delibere firmate dai due manager.

C’è il tanto per avere i brividi. Eppure non è finita. L’altro pasticcio riguarda le nomine ufficializzate dal presidente Solinas il 31 dicembre, ultimo giorno utile per assegnare gli incarichi nelle Asl di nuovo istituite con la controriforma targata Psd’Az-Lega e alleati, la legge 24 appunto. Ma mancano le nomine formali. Non tutti i manager scelti dal centrodestra a fine anno hanno preso servizio perché la Giunta non ha approvato le relative delibere.

Gli atti non ancora firmati si ricavano dal sito istituzionale della Regione. Basta connettersi e fare pure gli screenshot, per sicurezza. Dai documenti che si vedono (anche se la maggior parte non risultano cliccabili), sulla sanità ce ne sono sei: Asl del Medio Campidano, dove è stato nominato il chirurgo Alessandro Baccoli; Aou di Sassari e Cagliari, con Spano e Sorrentino; Ats con il mandato prorogato a Temussi per altri sei mesi; Asl della Gallura, che ha come commissario il nuorese Francesco Logias; Areus, casella in cui è stata sistemata la leghista del Veneto, Simonetta Cinzia Bettelini.

Con nomina solo orale, che non vale un fico secco, ci sono: Flavio Sensi per la Asl di Sassari; Gesuina Cherchi a Nuoro; Ugo Stochino in Ogliastra; Gianfranco Casu nel Sulcis; Bruno Simola a Cagliari. Ecco insomma le prodezze di cui è capace Solinas. Anche perché nessuno gli sta alle calcagna. La Sardegna è sempre più un’Isola dove i controllori non sono controllati.

Alessandra Carta
(di @alessacart on Twitter)

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