Compenso Abbanoa finisce in Procura: soldi al manager che ha già la pensione

Neanche il tempo di prendere confidenza col potere, che sul nuovo management di Abbanoa si abbatte la prima tegola. Pesantissima. Alla Procura della Corte dei conti è stato segnalato Gabriele Racugno, il presidente della spa nominato lo scorso 12 giugno e graditissimo al governatore Christian Solinas che lì ho ha fortissimamente voluto grazie a un ‘triplice fraterno’ sostegno allargato a Psd’Az e Lega. Racugno, avvocato, è anche un professore universitario in pensione (nell’ateneo di Cagliari insegnava Diritto commerciale). Quindi, “da soggetto in quiescienza” qual è, si dovrebbe astenere dal prendere compensi pubblici. Lo vieta il decreto legge numero 95 del 2012. Invece il Prof non ha perso tempo: nella seconda di luglio, dopo il primo mese di mandato, ha subito chiesto i soldi. Un dodicesimo dei 50mila euro annui e lordi che lui stesso, insieme al resto del Cda, ha deliberato. La somma gli è stata accreditata il 31 del mese.

A portare Racugno davanti ai giudici contabili è stato il Collegio sindacale, ovvero la terna di vigilanza sui bilanci di Abbanoa. Tanto che la missiva spedita alla magistratura figura come una segnalazione depositata in base al decreto legislativo 174 del 2016 che al comma 2 dell’articolo 52 obbliga “gli organi di controllo e di revisione a fare immediata denuncia di danno direttamente al procuratore regionale competente”. Insomma, l’applicazione del massimo rigore oltre che la responsabilità nell’esercizio del proprio ruolo.

Per contro sorprende che un giurista come Racugno non sappia di non poter accumulare compensi, specie perché Solinas diceva di averlo scelto in virtù del curriculum. Fatto sta che la norma in questione non è sfuggita al Collegio sindacale che nel segnalare il ‘caso Racugno’ alla Corte dei conti parla di “accadimento meritevole di attenzione” ed “emerso durante l’attività di controllo effettuata”, è scritto ancora. Non solo: il Collegio, risulta adesso, con una nota interna aveva avvisato il management sull’esistenza del decreto legge 95 e si era raccomandato di “non corrispondere compensi ai pensionati”.

Nel Cda di Abbanoa sono in due in quiescienza: oltre a Racugno c’è anche l’ex azzurro Franco Piga. Il quale, invece, si è strettamente attenuto alla normativa e sta svolgendo il mandato da consigliere a titolo gratuito. Tutt’altra scelta per Racugno che non ha voluto sentire ragioni e ha preteso i soldi, esponendosi al rischio di una denuncia per peculato. Del Cda fa parte pure Fernando Ferri, dirigente di Saras, nominato amministratore delegato in quota Sardegna 20venti lo scorso 30 luglio per un accordo interno al centrodestra.

Adesso si attendono le mosse della magistratura contabile. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la forzatura di Racugno sul compenso non sembra una mossa azzeccata. E chissà se il manager-professore, classe ’44, interverrà su questa faccenda che ha tutta l’aria di essere uno brutto scivolone con possibili risvolti penali.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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