La scuola di Polizia a cavallo di Foresta Burgos verso la chiusura. La decisione è già stata presa in un recente incontro che avrebbe fissato anche una data per lo stop delle attività: il primo luglio.
La struttura, maneggi stalle e alloggi, rischia di rimanere in comodato d’uso gratuito al ministero dell’Interno sino al 2039, alla fine dei 30 anni previsti dall’intesa per la realizzazione della scuola. La denuncia arriva dal gruppo Sel in Consiglio regionale che sollecita, in una mozione firmata anche da Sdl, Si e da Antonio Solinas del Pd, il presidente e l’assessore degli Enti locali perché provino a scongiurare la chiusura della struttura o eventualmente riqualificarla nel caso fosse confermato lo stop dell’attività. “Si toglie un presidio importante di legalità in un territorio che ha vissuto situazione estreme e i l territorio perderebbe così un’occasione di sviluppo che era stata prospettata nel 2009 e che non è mai decollata – osserva il capogruppo di Sel, Daniele Cocco – nel compendio di 24 ettari era prevista la presenza di 45 funzionari di polizia e l’assunzione di 80 persone tanto che i nove Comuni del Goceano avevano formato anche 27 ragazzi tra manutentori e maniscalchi, ma il complesso di grande pregio ambientale è rimasto sempre quasi vuoto. Ora lo Stato, visti i tagli alla spesa pubblica, ci dice che la scuola costa 1,2 milioni di euro all’anno e che è più conveniente tenere aperta la sola struttura di Ladispoli, ma è un dato che non ci convince – aggiunge Cocco – perché la manutenzione del verde pubblico viene fatta dall’Ente Foreste (oggi Forestas, ndr) e i cavalli vengono seguiti da Agris. Questa non è una vertenza da dimenticare, perché si tratta di una zona interna, ma anzi è da rilanciare e pensiamo che il presidente Pigliaru possa dimostrarsi sensibile a questa nostra sollecitazione”.