Meridiana, nuovo incontro al Mise. Il sindacato Usb: “Presidio dei lavoratori”

Nuovo appuntamento su Meridiana domani al Ministero dello sviluppo economico. Alle 12, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, torneranno a confrontarsi azienda, sindacati e rappresentanti dei ministeri interessati. La riunione dovrebbe entrare nel merito degli esuberi identificati dal piano industriale della compagnia sarda in vista della partnership con Qatar Airways, illustrato nel precedente incontro.

Sempre domani si terrà un presidio di protesta dei dipendenti della compagnia aerea, promosso dal sindacato Usb. “Durante l’ultimo mese – osserva Francesco Staccioli, dell’esecutivo Usb Lavoro Privato – abbiamo dovuto assistere a una serie di atti unilaterali da parte del management, ultimo dei quali la lettera ai dipendenti inviata nella mattinata di ieri dall’Ad Creagh, il quale preannuncia nelle prossime settimane una serie di iniziative improntate allo stesso identico schema che da anni avvelena i rapporti tra azienda e lavoratori. Schema che è stato respinto al mittente ormai dalla stragrande maggioranza delle sigle sindacali – prosegue Staccioli – e che è teso a creare ulteriori iniquità e discriminazioni tra i dipendenti del Gruppo, senza risolvere alla radice i problemi denunciati”. “Il problema adesso è politico – avverte il dirigente Usb – se si definisce la partnership con Qatar come occasione unica e irripetibile, pretendendo tra l’altro l’accordo sindacale per darle il via libera, il Governo ci deve spiegare dove possiamo andare con atti ostili di questo genere e chi si dovrà assumere la responsabilità di questo stallo e dell’eventuale fallimento di questa trattativa. Bisogna fare un passo avanti e affrontare i nodi che sono sul tappeto, offrendo soluzioni concrete ed efficaci a ogni singolo dipendente del Gruppo, nessuno escluso, con l’obiettivo che nessuno lasci coattamente il perimetro dello stesso. Non ne possiamo più di esuberi montati artificiosamente, quasi a voler scoraggiare qualsiasi ipotesi positiva; di soluzioni parziali e insufficienti, di offerte di posti di lavoro impercorribili”.

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