Tutto in regola, ma i criteri sono da rivedere. L’assessore regionale alla pubblica istruzione Claudia Firino è intervenuta con una nota dal tono polemico (che pubblichiamo integralmente qui sotto) sul servizio dedicato da Sardinia Post (leggi) al finanziamento pubblico alle scuole dell’infanzia private. Nella nota l’assessore riconosce che i criteri per l’assegazione vanno rivisti e sottolinea comunque l’importanza che hanno le private laddove il servizio offerto dalo Stato è insufficiente.
La nota dell’assessore Firino
Nessun contributo è stato o sarà erogato a scuole non riconosciute dallo Stato come paritarie, requisito attestato dal Miur e indispensabile per avanzare l’istanza e ottenere i contributi. Sostenere – come riportato nell’articolo – che basterebbero, in alternativa, “quattro righe del vescovo”, è una fantasiosa teoria senza alcun fondamento, specie alla luce della delibera n. 38/21 del 18/09/2012.
I contributi, previsti dall’ art. 3, lett. c) e ss.mm.ii. della L. r. n. 31/1984 (“Contributi a favore delle scuole dell’infanzia non statali per spese di gestione e oneri per il personale”) sono erogati sulla base di istanze presentate entro il 31 gennaio di ogni anno, secondo i criteri vigenti. Appare superfluo, ma forse utile, spiegare che cambiare i criteri in corso d’opera di un iter avviato durante la precedente legislatura avrebbe comportato nella migliore delle ipotesi un contenzioso per l’amministrazione regionale, nella peggiore l’interruzione di un servizio essenziale per le famiglie.
E’ utile a questo proposito ricordare che le scuole paritarie sono spesso un presidio sul territorio, soprattutto laddove lo Stato non è in grado di adempiere agli obblighi costituzionali.
Ritengo sia urgente avviare una riflessione sulla revisione dei criteri di assegnazione dei contributi, per sanare alcune piccole distorsioni e raggiungere maggiormente l’obiettivo prioritario del diritto allo studio. Ad esempio credo vada rivisto il criterio che stabilisce l’importo del contributo in base al numero delle sezioni e non sul numero degli alunni.
Mi preme infine sottolineare un aspetto troppo spesso trascurato nel tentativo avvalorare scoop giornalistici di un qualche impatto mediatico. Dietro queste risorse, oltre al servizio offerto alle famiglie di territori spesso privi di servizi essenziali, ci sono centinaia di lavoratori. Docenti, impiegati, personale ausiliario che svolgendo un lavoro prezioso per la comunità, garantiscono a volte l’unica busta paga per tante famiglie sarde.
LEGGI la risposta di Sardinia Post