La mossa che non torna. Protagonisti: il neoassessore ai Trasporti, Antonio Moro, e le compagnie Volotea e Ita. Tutto ruota intorno alla Sardegna isolata per le feste di Natale, visto che sono decine le persone che non possono tornare nell’Isola e poi ripartire.
L’altro giorno, a tempo abbondantemente scaduto, la Regione ha trovato un accordo con i due vettori che gestiscono la Continuità territoriale a casa nostra. È stata la classica montagna che ha partorito il topolino: nessun volo aggiuntivo su Alghero, potenziati solo il Cagliari-Fiumicino e l’Olbia-Linate. Ovvero due tratte sulle sei che compongono la Continuità territoriale milionaria – tutto a carico del bilancio regionale – verso Roma e Milano dai tre scali isolani. Questo pomeriggio è venuta fuori la parziale correzione: sul capoluogo della Gallura ancora nessun accordo, la Regione sta puntando tutto su Cagliari.
Ma andiamo con ordine. Quando l’altro giorno Ita e Volotea, come nella nota diffusa dall’assessore Moro, hanno dato l’ok per aumentare i collegamenti sotto Natale, era scritto che la compagnia spagnola avrebbe garantito la copertura dei voli a partire dal giorno 15 dicembre, mentre Ita dal 20. Non si era capito però che ciò non sarebbe avvenuto ogni giorno.
Di stasera l’ufficialità sul Piano operativo dei due vettori ma tutta l’attenzione della Regione si è concentrata su Cagliari, lasciando a bocca asciutta anche lo scalo di Olbia, non solo quello di Alghero. Sul capoluogo è rientrato in gioco il collegamento per Linate. Lo garantisce Ita che sotto Natale farà due tratte in più nei giorni 11, 21 e 22 dicembre, cioè un’andata e un ritorno per un totale di sei. Il 23 i collegamenti in più sono due per un totale di quattro. Il 24 i voli in più sono tre per un totale di sei. Da Cagliari a Roma, invece, Volotea che ha programmato una tratta in andata e una al ritorno per ciascuna delle giornate del 22, 23 e 24 dicembre, per un totale di sei.
La somma, fra arrivi e partenze, fa ventidue. Ma due scali su tre sono scoperti. Il motivo è uno: le compagnie vogliono viaggiare con gli aerei pienissimi. Tant’è: i voli su Olbia, pur avendo un tasso di riempimento del 91 per cento, non sono stati aumentati. È successo invece a Cagliari perché lo stesso valore è al 96 per cento. Tutto questo in barba al diritto alla mobilità dei sardi, a qualunque condizione, perché la Continuità territoriale è pensata esattamente per superare la logica economicistica.
Ha detto all’Ansa l’assessore Moro: “Abbiamo cominciato da Cagliari perché era l’aeroporto in maggiore sofferenza. In queste ore si sta cercando di dare risposte a Olbia, il cui coefficiente solo per qualche giorno è andato oltre il 91 per cento”. Ma certezze non ce ne sono. Su Alghero, l’assessore dice che “è il meno problematico sotto l’aspetto dei voli natalizi”. Ma nulla è detto sul tasso di riempimento. (al. car.)