“Nel 2017 Ryanair investirà in Italia un miliardo di dollari con dieci nuovi aeromobili e altre 44 rotte”. Obiettivo: aumentare il traffico del 10 per cento “arrivando a 35 milioni di passeggeri”. Ma la Sardegna, al momento, è fuori dal piano della compagnia irlandese. Lo fa sapere lo stesso amministratore delegato Michael O’Leary che, nella nota diffusa questa mattina, spiega: “Restiamo in trattative con l’aeroporto di Alghero e siamo fiduciosi di chiudere con loro un accordo analogo quando, ai primi di settembre, concluderanno il progetto di privatizzazione in corso che potrebbe consentire alla nostra base di riaprire a fine novembre”. Lo scalo di Cagliari, invece, non è nemmeno citato nel comunicato. E dall’ufficio stampa di Milano, contattato da Sardinia Post, osservano: “Non ci sono altre novità oltre quelle contenute nella nota”. Su Olbia Ryanair non ha mai volato e non cambia strategia.
Per ora, dunque, gli scali sardi di Alghero e Cagliari restano fuori dal Piano 2017 di Ryanair che annuncia “un investimento record dopo che il premier Matteo Renzi ha deciso di annullare l’incremento di due euro e cinquanta di tassa municipale in vigore dal 1° settembre 2016″. Una scelta che la compagnia irlandese dice di accogliere “con grande favore”. E la stessa posizione viene ribadita in merito “alla modifica delle linee guida aeroportuali firmate dal ministro Graziano Delrio, le quali permetteranno agli aeroporti regionali italiani di competere in condizioni di parità con quelli di Roma e Milano. Questa iniziative – si legge ancora nel comunicato – hanno permesso allo scalo di Pescara di raggiungere un nuovo accordo di crescita con Ryanair che ora modificherà la decisione di chiusura precedentemente annunciata”.
Il passaggio sull’aeroporto abruzzese è certamente una positiva cartina di tornasole sulla trattativa per Alghero, ma è anche evidente una resistenza da parte di Ryanair che da un lato si dice fiduciosa, ma dall’altro incerta. E su Cagliari non sposta di una virgola la riduzione delle tratte.
Rispetto alle 44 nuove rotte annunciate, 21 sono programmate su Roma e Milano, mentre le restanti 23 negli aeroporti regionali. Nel comunicato la compagnia parla anche di nuovi posti di lavoro per coprire il potenziamento del traffico: “Prevediamo – è scritto ancora nella nota – 2.500 buste paga”. I 35 milioni di passeggeri stimati valgono un aumento di tre milioni rispetto agli attuali 32″.
Ovviamente la posizione espressa dall’Ad O’Leary sulla Sardegna è anche un modo per fare pressing sulla politica. Ma nel comunicato non si fa riferimento alla procedura d’infrazione chiusa nelle scorse settimane da Bruixelles con la condanna delle compagnie a restituire i finanziamenti ottenuti attraverso la legge 10 del 2010. Si sa soltanto che sono sedici i vettori che dovranno dare indietro i soldi. Ma i nomi non si conoscono. E Ryanair non si sbilancia.
Al. Car.
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