Rassicurazioni formali e istituzionali, lettere sintetiche e operative ai dipendenti. Su questi due fronti opera al momento la compagnia Ryanair sull’ipotesi di un possibile addio agli aeroporti isolani. A partire da quello di Alghero. Su L’Unione sarda in edicola oggi si legge che i 14 lavoratori di stanza nello scalo Riviera del Corallo avrebbero ricevuto una missiva in un cui si chiede di scegliere un’altra sede da aprile. Il motivo? Semplice, dalla prossima primavera viaggerà un solo aereo della compagnia al posto di due. Ecco la smobilitazione tracciata. A ciò si aggiunge che, al momento, non è ancora possibile prenotare e acquistare i biglietti per i mesi successivi a marzo. Solo pressing sulle istituzioni? La smobilitazione potrebbe estendersi anche su Cagliari con ricadute evidenti sull’offerta dei voli e sul turismo low cost.
Ieri, intanto, si è tenuto un vertice in Regione. Un altro si terrà nelle prossime ora ad Alghero con il sindaco Mario Bruno e i primi cittadini del Nord Ovest. Al centro del disamore della compagnia per l’Isola c’è una legge che risale alla giunta Cappellacci, la numero 10 del 2010. Tramite questa norma, tra il 2010-2013 sono stati versati circa 80 milioni alle società di gestione degli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia. Ma per Bruxelles quei soldi sono “aiuti di Stato”. E quindi nulla, finora.
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