Costruttori e artigiani della Sardegna sollecitano alla Giunta regionale la possibilità di realizzare “più cubature anche sul mare“, quindi nella fascia dei 300 metri, “per consentire l’ampliamento dell’offerta turistica“. La proposta è contenuta in un pacchetto di richieste avanzate alla Giunta regionale, adesso che il nuovo Piano casa, cioè il ddl dell’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu, si appresta a passare al vaglio della commissione consiliare (qui tutte le regole del disegno di legge).
Come noto, il ddl Erriu ha tagliato i volumi sul mare rispetto al Piano casa del centrodestra che scade a fine mese. La sollecitazione è stata firmata dall’Ance (Associazione dei costruttori), da Cna, Confartigianato, Aniem (Imprese edili manifatturiere) e Legacoop, col supporto dei sindacati di settore Filca Cisl, Feneal Uil e Filea Cgil. Associazioni di categoria e sindacati chiedono poi “più volumi in zona A (centro storico) e una più dettagliata disciplina sul riuso dei sottotetti”. Ma anche su questo col ddl Erriu c’è stata una restrizione, visto che le nuove cubature sono concesse solo per le case dei disabili. Ma a sentire costruttori e artigiani più metri volumi nelle zone A servano “per poter ristrutturare il patrimonio edilizio”, anche attraverso “cambi di destinazione d’uso degli immobili”.
Insomma, a venire fuori è una grande alleanza in nome del mattone, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Tra le richieste fatte c’è pure pure “il superamento dei vincoli del Piano paesaggistico regionale attraverso il mantenimento dello strumento della pianificazione territoriale strategica”. Il presidente dell’Ance Sardegna, Maurizio De Pascale, ha detto: “Il provvedimento varato dalla Giunta ha aspetti positivi, ma non consente al settore edile di decollare. Noi siamo a un crinale: da un lato c’è il baratro, dall’altro una timida visione di ripresa. E abbiamo una certezza: non vi sarà ripresa se non ripartono le costruzioni”.
I rappresentanti delle organizzazioni hanno evidenziato come alcuni aspetti del disegno di legge della Giunta siano stati superati dai provvedimenti nazionali come il Decreto del fare e lo Sblocca Italia. “Non chiediamo tout court una proroga del Piano casa – ha detto De Pascale – ma che sia assicurata continuità di azione amministrativa. Anche noi, come la Giunta, siamo contrari al consumo del suolo, ma altre cosa è limitarsi alla mera conservazione: molti edifici, soprattutto quelli realizzati nel dopoguerra, non hanno più di 60/70 anni di vita”.
Intanto dalla Regione proprio l’assessore Erriu fa sapere attraverso una nota:”Le richieste dei costruttori saranno
attentamente valutate”. Ma subito mette in chiaro: “Non ci sarà alcuna proroga dell’attuale Piano casa“. Il titolare dell’urbanistica spiega che “domani (11 novembre) prenderanno avvio i lavori della quarta commissione. Stiamo agendo secondo il principio del no al consumo del suolo, ma senza una museificazione di quello che abbiamo“. Quanto all’adeguamento del ddl alle normative nazionali, l’esponente della Giunta chiarisce: “È tema importante e stiamo molto attenti a seguire il passo: in un mondo che va a mille, non possiamo permetterci il lusso di andare lenti”. Sui tempi di approvazione del ddl, Erriu dice: “Ci sono tutte le condizioni per arrivare all’approvazione entro novembre nonostante altri provvedimenti in corso. L’auspicio è che le opposizioni in Consiglio mostrino senso di responsabilità: un eventuale atteggiamento dilatorio quando non ci sono ragioni, non sarebbe per il bene della Sardegna”.