Onorato, j’accuse sul porto di Piombino: “L’Autorità portuale ostacola il rilancio”

“La principale funzione di un soggetto pubblico come un’Autorità portuale dovrebbe essere quella di creare posti di lavoro e promuovere lo sviluppo di un territorio, nel pieno rispetto delle regole. Appare evidente come l’Autorità Portuale di Livorno, che tanto si è prodigata negli ultimi anni in favore di alcuni armatori, rilasciando ripetute concessioni temporanee lampo, si sia dimenticata di Piombino, fatta diventare a tavolino, con la riforma portuale, succursale di serie B dello scalo labronico e quindi non meritevole di attenzioni”. Lo denuncia Vincenzo Onorato, presidente dell’omonimo Gruppo che controlla Moby e Tirrenia.

“Piombino – si legge nel j’accuse di Onorato – è in profonda crisi, con una disperata ricerca di posti di lavoro e, ad oggi, l’unica iniziativa reale per questa città è quella proposta dal mio Gruppo che la porterebbe far diventare in breve tempo la capitale sud europea per la logistica delle auto e la porta di accesso per questo mercato nel Mediterraneo (qui il protocollo d’intesa firmato in joint con il gruppo Ars Altmann per la realizzazione di un mega hub dedicato alle nuove auto). La nostra istanza, che è stata presentata da diversi mesi, è diventata ormai un fantasma invisibile a palazzo Rosciano, confermando il non interesse dell’Autorità Portuale a generare, fra diretto e indotto, centinaia di posti di lavoro e importanti investimenti in un territorio ridotto alla fame”.

La nota di Onorato prosegue così: “Nel pieno rispetto delle normative e delle regole, chiediamo a gran voce che venga data una risposta a chi è a casa in attesa di essere assunto. Noi siamo pronti a partire e a realizzare in tempi rapidissimi ciò che abbiamo promesso. Sono il mercato e i nostri clienti a chiedercelo. Nel caso l’Autorità portuale frapponesse pretestuosi ritardi procedurali, diventerà ancor più legittimo pensare che questa istituzione, che dovrebbe essere al servizio del lavoro e quindi dell’occupazione, sia nella realtà vassalla di ben altri particolari interessi, che dovranno essere oggetto di ulteriori indagini da parte della magistratura”.

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