L’espandersi dei focolai di lingua blu spaventa sempre di più il mondo delle campagne e degli allevatori. Oggi a Sanluri si sono riuniti 150 allevatori, in rappresentanza dei comitati locali del Movimento dei pastori sardi (Mps) con l’obiettivo di fare il punto sulla crisi scaturita dai focolai di blue tongue nell’Isola. L’assemblea del Mps ha proclamato lo stato di mobilitazione permanente in vista dell’organizzazione di una manifestazione di protesta presso il Consiglio regionale.
Il Mps “denuncia il ritardo nella profilassi relativa alla prevenzione e alla cura della febbre catarrale degli ovini e le relative responsabilità dell’Amministrazione pubblica che mai ha messo in essere i punti di quarantena– si legge in una nota -. L’espandersi rapido della malattia profila un danno alla capacità produttiva di migliaia di aziende, il cui patrimonio ovino rischia di essere azzerato. Sotto questo profilo, Mps ritiene che la febbre catarrale sia diventata oramai una malattia endemica e che quindi la Regione deve attivare un meccanismo automatico di risarcimento e di calcolo del danno economico e di sostegno delle imprese fino al recupero della capacità produttiva”.
Il Movimento pastori chiede “che si adottino le valutazioni Ismea per determinare il mancato reddito e si applichi il medesimo protocollo del 2006 in materia di risarcimenti dei danni da Blue Tongue. Il Movimento dei pastori è pronto a organizzare in tempi brevi una manifestazione regionale e rinvia questa decisione a una nuova assemblea che sarà convocata a breve”.