Dopo l’assemblea dei pastori sardi, ieri a Tramatza, che ha confermato il proseguimento della trattativa e l’allerta sempre alta, oggi la solidarietà arriva da oltre Tirreno. È la Toscana, terra con una forte presenza di allevatori originari dell’Isola, a sollevare la voce per i pastori. Nei giorni scorsi sono state San Rossore (nel video in basso l’azione dimostrativa dei pastori e fantini sardi), la Val d’Orcia, Grosseto e Portoferraio. Oggi è la volta di Pisa: alcune decine di persone, tra allevatori e studenti sardi, hanno manifestato sversando il latte in piazza, per solidarizzare con la protesta dei pastori in atto da settimane in Sardegna e per denunciare lo stato di crisi delle aziende del centro Italia.
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“Ma la nostra presenza qui – ha spiegato Matteo Musio, allevatore umbro, ma con chiare origini isolane – vuole testimoniare che altre migliaia di aziende in Italia fanno fatica a sbarcare il lunario e non solo i nostri colleghi della Sardegna”. “In Sardegna – ha aggiunto Musio – c’è circa il 50 per cento delle aziende italiane colpite dal crollo del prezzo del latte ovicaprino, ma anche in Toscana e nel centro Italia ci sono migliaia di aziende che fanno fatica e solo in provincia di Pisa sono a decine”, ha spiegato.
“Il nostro obiettivo è quello di auto organizzarci per diventare un soggetto unitario, senza colore politico o le bandierine delle associazioni di categoria tradizionali, capace di dialogare con le istituzioni rappresentando i nostri problemi di produttori non solo sui tavoli nazionali ma anche su quelli regionali”. Al termine del presidio di protesta, in una piazza del centro pisano, i pastori hanno sversato alcuni bidoni di latte a terra, avviato una raccolta firme a sostegno della loro protesta con i passanti e allestito una tavola con i prodotti della loro attività.
(foto da Riscattopisa.it)
Mar. Pi.