Latte, prove di intesa tra gli allevatori. Più Sardegna: “Riuniamoci a Tramatza”

Il mondo dei pastori cerca l’unità perduta. Dopo le polemiche che hanno spaccato il mondo delle campagne nell’Isola sulla gestione della vertenza latte l’associazione Più Sardegna, che aveva manifestato la netta presa di distanze dagli allevatori che avevano ricevuto il mandato per il tavolo ministeriale delle trattative sul prezzo, Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna, non riconoscendoli come portavoce di tutti i pastori, ora propone: “Tutti a Tramatza, l’otto febbraio per dare un forte segnale di riappacificazione e unione”. Ma l’associazione puntualizza: “Non siamo una nuova organizzazione agricola, i nostri iscritti aderiscono a quelle già esistenti, non riteniamo di rappresentare tutti gli allevatori ma sono numerosi quelli che la pensano come noi e si sono da voi dissociati – spiegano i componenti del direttivo dell’associazione -. Non siamo schierati politicamente con nessuno e non abbiamo richiesto né ci sono stati promessi favori politici di alcun genere”.

“Siamo gli unici ad aver fatto proposte serie e tecnicamente valide, per tutti gli allevatori del comparto. Siete stati invitati a condividerle e a partecipare ai nostri incontri, ma li avete disertati senza giustificarvi – attaccano rivolgendosi a Falchi e Sanna -. Quindi, nessuna guerra tra pastori, ma semplicemente dovete prendere atto della nostra decisione di non riconoscervi nel ruolo di portavoce del comparto. Non intendiamo creare dissapori tra i gruppi di protesta né andare contro gli altri pastori, ma noi siamo un gruppo di proposta che non intende rinunciare al confronto in tutte le occasioni in cui vi sia la possibilità di trovare le soluzioni condivise che possano dar ristoro alle nostre aziende ed alle nostre famiglie, nell’interesse di tutti”. Infine un attacco a Daria Inzaina, l’allevatrice gallurese che per settimane è stata vicina a ricoprire l’incarico di assessora dell’Agricoltura, in quota Lega: “anziché darsi da fare per produrre risultati politici, appoggia le insensate richieste di dimissioni dell’assessora Gabriella Murgia, schierandosi di fatto contro un esponente della giunta di cui fa parte il partito che lei rappresenta”.

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