Il Qatar vuole i mattoni in riva al mare. Ma Solinas non si presenta all’incontro

La famiglia reale di Doha, proprietaria della Costa Smeralda – sono quattro alberghi di lusso più la Marina e 2.300 ettari fronte mare – non si è arresa. Sebbene lo scorso maggio l’emiro Tamim Bin Hamad Al-Thani abbia dato incarico alla banca d’affari Goldman Sachs di valutare gli immobili e i terreni per una eventuale vendita, i mattoni in riva restano un sogno. Ne è prova l’ultima mossa fatta dai qatarioti, ma rivelatasi più deleteria che proficua.

Tutto è successo l’antivigilia di Ferragosto, quando a Villa Devoto è arrivato un invito per Christian Solinas. Al presidente della Regione è stato chiesto di partecipare a un incontro a Porto Cervo alla presenza di una figura di spicco della famiglia reale. Invece l’emissario arrivato del Qatar in Sardegna è sì un membro della famiglia reale, tale Faisal Bin Saoud Al-Thani, ma non un emiro come annunciato.

Dall’entourage di Solinas qualcosa la raccontano. Per esempio che il governatore non ha alcuna intenzione di cedere alle sirene del Qatar sul via libera ai mattoni in riva al mare. Non solo: le mosse in quel di Arzachena, Comune in cui ricade la Costa Smeralda, il presidente della Giunta le può controllare benissimo Perché è gallurese non solo l’assessore all’Urbanistica, Quirico Sanna, sardista come Solinas e suo fedelissimo, ma in Municipio fa da ‘sentinella’ anche Rino Cudoni, avvocato come Sanna e presidente del Consiglio comunale. Pure Cudoni ha snobbato l’incontro del qatariota, ricevuto invece dal sindaco Roberto Ragnedda.

E non è tutto. A Solinas pare non stiano piacendo nemmeno le mosse – considerate scomposte – di Mario Ferraro e Franco Carraro, rispettivamente manager e presidente della Smeralda Holding, la società che fa sempre capo al Qatar e gestisce il patrimonio della famiglia reale in Sardegna. I due si starebbero accreditando come vicini alla maggioranza di centrodestra al governo della Regione. Ma la distanza è ben  marcata da Villa Devoto.

Insomma: al momento non stanno sortendo alcun effetto i 120 milioni di euro che il Qatar ha promesso di investire nell’Isola. Obiettivo: riqualificare gli hotel Cala di Volpe, Pitrizza, Cervo e Romazzino (gestisti dal colosso americano Marriott), nonché il Pevero golf club e il Tennis club. Un maxi intervento sbandierato con la promessa di creare occupazione. Ma si torna sempre lì: la Sardegna pagherebbe un prezzo altissimo in termini di devastazione ambientale, se una colata di cemento venisse autorizza a Porto Cervo.

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