A distanza di sedici mesi dal provvedimento normativo di settembre 2021, spunta un’altra verità sui venti milioni che la maggioranza di Christian Solinas ha assegnato al Mater Olbia con la prima legge Omnibus. Le nuove circostanze stanno emergendo in queste ore a Palazzo, dove per ragioni che non si conoscono i fari si sono riaccesi sull’ospedale privato del Qatar convenzionato con il Servizio sanitario regionale.
A dare la stura è stata la consigliera Carla Cuccu, da tempo in rotta di collisione con il centrodestra col quale l’ex grillina si è alleata dopo l’uscita dal Movimento di Giuseppe Conte a ottobre 2021. La Cuccu ha protocollato un’interrogazione nella quale chiede conto delle “prestazioni erogate dal Mater Olbia” e soprattutto se siano in linea “con le attività autorizzate e accreditate dalla Regione”.
La richiesta della ex M5s porta dritti all’audizione di Marcello Giannico nella commissione Sanità del Consiglio regionale. Giannico, manager del Mater Olbia dagli inizi del 2022, ‘scoperto’ nel ruolo di dirigente delle Asl sarde ai tempi di Ugo Cappellacci governatore, è stato sentito lo scorso 16 novembre. Proprio in quell’occasione – ma solo ora viene fuori la verità – ha spiegato che i 20 milioni stanziati con la Omnibus sono stati assegnati al Mater Olbia non per garantire prestazioni sanitarie ai sardi, a differenza di quanto la politica fece trapelare in Aula, ma come “contributo di start up”. Una sorta di bonus per l’apertura dell’ospedale.
Non è tutto. Davanti al parlamentino di via Roma, il manager si è lamentato del fatto che quei soldi non sono ancora entrati materialmente nelle casse dell’ospedale privato. Il motivo non è di poco conto, per ammissione dello stesso Giannico: sui 20 milioni la Commissione europea ha deciso di vederci chiaro per capire se quella montagna di soldi si configuri o meno come aiuto di Stato. Il rischio per la Regione è che avendo inserito il contributo in legge, il Mater possa in qualche modo rivalersi in sede civile attraverso l’apertura di un contenzioso.
Sul rischio di una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia, è intervenuto anche Francesco Agus, il capogruppo dei Progressisti che a settembre del 2021 si oppose duramente al contributo di 20 milioni al Mater, sebbene la sua richiesta rimase inascoltata. Adesso, a distanza di sedici mesi dall’approvazione della Omnibus 1 e a settanta giorni dall’audizione di Giannico, dall’ospedale del Qatar si attende più di un chiarimento.