“Una buona notizia per l’armamento italiano”. È il commento di Stefano Messina, presidente di Assarmatori, dopo che il tribunale di Milano ha respinto l’istanza di fallimento presentata contro Moby Spa da alcuni bond holders, condannandoli al pagamento delle spese giudiziarie. Con la sua decisione il tribunale di Milano ha sancito che Moby non è affatto insolvente, visto che la società non è gravata da alcuna esposizione tributaria e previdenziale, né tantomeno è oggetto di iniziative esecutive o monitorie e non risulta, allo stato, incapace di far fronte alle obbligazioni scadute. “Soddisfazione perché un nostro importante associato – sottolinea Messina – che rappresenta una parte importante della storia marittima italiana e dà lavoro a oltre 5mila persone, ha visto riconosciute le sue ragioni”.
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Il numero uno di Assarmatori, inoltre, sottolinea il “sollievo perché è stata respinta un’azione giudiziaria infondata che ha rischiato di scatenare una vera e propria ondata speculativa. In tutta la storia della navigazione il rapporto tra armatori e banche è stato sempre strettissimo e quasi sempre proficuo per entrambe le parti, ora i valori in campo nell’industria del mare richiedono investimenti sempre più ingenti e quindi il ricorso a nuovi player finanziari, ma le imprese di navigazione non possono sottostare ai giochi di una finanza speculativa che punti ad ottenere plusvalenze milionarie in tempi brevissimi. È un problema grande, di sistema, ed è arrivato il momento in cui tutti gli attori in campo (imprese, istituzioni, fondi, banche, emittenti di strumenti finanziari e autorità regolatorie e di vigilanza, oltreché il legislatore) riflettano insieme sulla definizione di un nuovo quadro di regole”.